ORVIETO – Se il 2020 è stato l’anno della pandemia, il 2021 ce lo ricorderemo tutti come l’anno della pseudorinascita. Da quel lontano nove marzo storica data che segnò l’inizio del lockdown, tutti abbiamo vissuto sulla nostra pelle un’infinità di cambiamenti uniti a privazioni, ai quali ci siamo abituati perché la forza dell’essere umano risiede proprio in quella capacità di adattamento che i greci definivano politropia. Nonostante tutto l’associazionismo è continuato perché come scriveva Aristotele :<<L’uomo è un animale sociale>>, ha solo cambiato vesti usando metodi di comunicazione del tutto nuovi. A questo proposito il Rotaract Club di Orvieto ha scelto di non fermarsi, perché si sa che i limiti sono fatti per essere superati o quanto meno si prova a farlo.
Quest’anno così difficile e colmo di incertezze, che ha portato ha cambiamenti sul piano sociale e antropologico, ha visto protagonista la presidente Maria Rumori.
La sua intraprendenza l’ha portata ad organizzarsi al meglio, senza mai scordarsi della sua squadra e coadiuvata dagli imprescindibili veterani del Rotary Club. I service portati avanti sono stati molteplici, alcuni di essi si sono focalizzati al livello territoriale. L’inizio è stato segnato dal progetto Reboot, in collaborazione con l’associazione “Diamoci una mano”, che è consistito nel reclutamento di vecchi PC e una volta rigenerati sono stati donati a tutti quei ragazzi bisognosi costretti alla DAD. Il service in questione è stato particolarmente utile alla comunità orvietana e delle zone circostanti, poiché l’unico modo per stare connessi ai tempi della pandemia è stato strettamente dipendente dal mondo virtuale.
I soci si sono preoccupati di ritirare computer, spedirli al centro di riparazione e consegnarli direttamente a coloro che ne avevano la necessità. Si è trattato di un lavoro silenzioso, ma che è corso veloce e ha prodotto notevoli risultati sempre all’insegna del volontariato e dunque dell’aiuto verso il prossimo.
Non sono mancate le campagne di sensibilizzazione declinate sia per il Covid, che per il cancro, una terribile piaga sociale. In collaborazione con Airc i ragazzi hanno partecipato alla lotteria per la ricerca, non scordandosi di tutti quei pazienti oncologici che a causa del virus sono rimasti nel dimenticatoio. Nel mese di dicembre tradizione vuole che i soci del Club si rechino presso la casa della Divina Provvidenza di Ficulle per portare un sorriso ai pazienti ricoverati, ma quest’anno rispettosi delle norme anti-Covid si è deciso di donare loro un presepe natalizio accompagnato da una lettera. In questo modo non è venuto a mancare quel calore e quell’affetto sincero ai quali ogni Natale sono stati abituati.
Tuttavia il periodo delle feste ha segnato il passo per una proficua collaborazione con i soci del Rotary Club, che ha aiutato le famiglie del comprensorio realizzando pacchi contenenti beni di prima necessità che a loro volta venivano consegnati nelle parrocchie e poi smistati alle famiglie bisognose. La stessa iniziativa è stata ripetuta anche per la santa Pasqua. Il club ha deciso di portare avanti anche la cultura della storia perché quello che siamo oggi lo dobbiamo al nostro ieri. Per questo motivo in occasione della giornata della memoria Maria e gli altri soci hanno realizzato una video intervista con Ambra Laurenzi, figlia di una deportata del campo di concentramento di Ravensbruck. Le diverse iniziative sono state sempre pubblicizzate sui canali social poiché ad oggi sono il modo di comunicazione maggiormente fruibile. In occasione della giornata sul bullismo invece i ragazzi del Club aiutati dai veterani del Rotary, che sono una
risorsa costante di crescita personale ed esperienziale, hanno portato a compimento l’evento “Cyberbullismo ai tempi del Covid-19”. Grazie all’avvocato del Foro di Perugia Nicola Pepe e al PM Flaminio Monteleone è stato possibile accendere una diatriba su ciò che significa bullismo e sulle sue possibili declinazioni. Senza dubbio l’anno rotaractiano in balia degli eventi storici è stato difficile, intenso, ma forse bellissimo perché ciò che sembrava impossibile ad oggi è diventato fattibile. Un altro passo degno di nota è stato il recente gemellaggio con il Club di Terni, che ha visto la realizzazione di un contest fotografico volto a raccogliere fondi per Doppia difesa onlus, associazione che aiuta e segue le donne che hanno subito violenza.
Sullo sfondo di tanti grandi, piccoli passi è comparsa la città di Orvieto, che attraverso la rubrica Discover Orvieto si è mostrata in tutta la sua bellezza. È giunto il momento di dire grazie. Grazie a Maria per il suo sorriso e la sua tenacia, a tutti gli altri soci che hanno capito che l’unione fa la forza, grazie anche ai padri del Rotary Club che hanno sopportato e supportato, ma soprattutto grazie alla vita che ci insegna sempre che ciò che non uccide fortifica. (Clarissa Bellocci)