La trasparenza amministrativa è un principio generale dell’attività e dell’organizzazione della pubblica amministrazione, in base al quale quest’ultima è tenuta ad assicurare la visibilità, la conoscibilità e la comprensibilità delle modalità operative e degli assetti strutturali con cui opera nell’assolvimento dei suoi compiti di cura concreta dell’interesse pubblico. Si tratta di un principio fondamentale per l’attuazione del principio democratico nella pubblica amministrazione, in quanto coessenziale alla configurazione della democrazia come «regime del potere visibile» (Bobbio, Norberto).
Qualsiasi Amministrazione Democratica e Progressista non può esimersi da questo principio democratico essenziale e adeguarsi ai sistemi digitali che si prestano a fornire maggiori elementi di trasparenza e quindi democrazia e partecipazione. Il Consiglio Comunale di Ficulle con Delibera n.7 del 10/03/2016 ha approvato all’unanimità la mozione dell’opposizione sulla videoregistrazione dei Consigli Comunali. Nel 2019 sempre il Consiglio Comunale con la Delibera CC n.40 del 31/07/2019 ha approvato sempre all’unanimità una mozione dell’opposizione per lo streaming delle sedute del Consiglio.
Considerato che la maggioranza è più o meno sempre la stessa e che la Giunta e il Sindaco siano sempre gli stessi, qualcuno dovrebbe spiegare ai ficullesi perché, a distanza di anni e anni e illegittimamente, non si è dato attuazione alle volontà del Consiglio Comunale, commettendo un grave abuso. Non ci si può nemmeno appellarsi al costo, perché la democrazia e la trasparenza dovrebbero essere delle priorità, perché parliamo di poche centinaia di euro e soprattutto perché in tutti questi anni si sono spesi soldi per cose sicuramente necessarie, ma a volte molto, ma molto meno nobili e necessarie anche nel periodo più nero della pandemia.
Forse è giunto il momento di rivolgersi a chi è in grado di far rispettare la legge, una volta per tutte. E’ chiaro anche ad un bambino che si tratta di una volontà esplicita di impedire che il Palazzo sia trasparente. La domanda che dovremmo farci è perché. Certo non può dirsi democratica una comunità che non garantisce la trasparenza dell’azione amministrativa. Nemmeno il costo irrisorio che un servizio di questo genere oggi può avere, può essere elemento di mancata attuazione di un processo democratico.
Oggi, con poche decine di euro ci sono società specializzate che svolgono questi servizi. In ogni caso il valore della democrazia è comunque inestimabile e vale molto più di pochi spiccioli. Oltre i principi c’è comunque un concetto elementare che vale sempre in uno stato di diritto: il Consiglio Comunale ha deliberato e gli amministratori hanno l’obbligo di dare applicazione alle deliberazioni del Consiglio.
“L’attività amministrativa persegue i fini determinati dalla legge ed è retta da criteri di economicità, di efficacia e di pubblicità e di trasparenza, secondo le modalità previste dalla Legge nonchè dai principi dell’ordinamento comunitario” (ART. 1 legge 241/90, modificata e integrata dalla Legge 15/2005).
Con la normativa FOIA (D.L.vo 97/2016), l’ordinamento italiano riconosce la libertà di accedere alle informazioni in possesso delle pubbliche amministrazioni come diritto fondamentale. Il principio che guida l’intera normativa è la tutela preferenziale dell’interesse conoscitivo di tutti i soggetti della società civile: in assenza di ostacoli riconducibili ai limiti previsti dalla legge, le amministrazioni devono dare prevalenza al diritto di chiunque di conoscere e di accedere alle informazioni possedute dalla pubblica amministrazione.
Le sedute del Consiglio e delle Commissioni sono pubbliche…..(TUEL art.38, comma 7)
Il Comune ricerca la collaborazione e la cooperazione con altri soggetti pubblici e privati e promuove la partecipazione dei singoli cittadini, delle associazioni e delle forze sociali ed economiche all’attività amministrativa (Statuto art. 2, comma 2).
Il Consiglio Comunale conforma l’azione complessiva dell’ente ai principi di pubblicità, trasparenza e legalità ai fini di assicurare imparzialità e corretta gestione amministrativa (Statuto art. 10, comma 7).
Le sedute del Consiglio sono pubbliche, salvi i casi previsti dal regolamento consiliare che ne disciplina il funzionamento (Statuto art. 10, comma 9).
Il comune promuove e tutela la partecipazione dei cittadini, singoli o associati, all’amministrazione dell’ente al fine di assicurare il buon andamento,,l’imparzialità e la trasparenza (Statuto art. 30, comma a).
Fonte: Circolo Comunale di Ficulle del Partito Democratico