L’Istituto Comprensivo Orvieto-Montecchio, in collaborazione con il Museo Claudio Faina e il Museo Archeologico Nazionale della città di Orvieto, presenta due iniziative che vedranno coinvolti gli studenti delle classi prime della Scuola Secondaria di Primo Grado, “Ippolito Scalza” e “Michelangelo Buonarroti”, dedicate alle emergenze archeologiche del territorio orvietano.
“Lo spunto per questa collaborazione – spiegano dalla presidenza dell’IC Orvieto Montecchio –
è arrivato da un progetto didattico che i ragazzi della 1B, 1D e 1M hanno affrontato in questo anno scolastico 2020/21 nelle ore di Arte e Immagine. L’attività didattica, pensata come un compito di realtà incentrato sugli obiettivi disciplinari curricolari e di Educazione Civica, ha voluto far capire agli studenti l’importanza di una corretta conoscenza dei beni culturali del territorio e in particolare le testimonianze giunte a noi del popolo Etrusco. La conoscenza attiva porta con sé la possibilità di comprendere profondamente il valore del patrimonio artistico e di sensibilizzare le giovani generazioni verso la sua tutela e valorizzazione”.
Dopo un attento studio dell’arte Etrusca, l’obiettivo didattico si è spostato sulla costruzione creativa di alcuni Lapbook. ll Lapbook è una sorta di mappa concettuale tridimensionale, creata attraverso l’uso di cartoncini colorati e tanto altro, molto versatile che si può applicare facilmente a qualsiasi tipo di argomento e materia. Il termine deriva dal verbo inglese “to lap” che significa avvolgere, piegare, ripiegare, sovrapporre, sovrapporsi. Il Lapbook dunque assume la forma di una cartelletta che, per gli studenti, diventa un piano di lavoro dove creare conoscenza. La filosofia del Lapbook, poiché composto al suo interno da mini sezioni ripiegabili e richiudibili, si può sintetizzare con il gioco di parole “aprendo apprendo” che oggi in Italia, grazie all’entusiasmo di Ginevra e Giuditta Gottardi, è divenuto un marchio registrato.
La risposta da parte degli studenti a questa attività è stata talmente sentita che si è pensato, in un secondo momento, di far prendere visione alle due istituzioni della città di Orvieto che conservando al loro interno la maggior parte dei tesori analizzati dai ragazzi, quei prodotti che si sono distinti per originalità e accuratezza esecutiva. I due musei hanno accolto fin da subito positivamente l’idea, tanto che si è pensato di creare intorno a questo due eventi distinti che vedranno protagonisti i ragazzi e i loro elaborati all’interno degli spazi museali, calati nei panni di vere e proprie guide.
Si inizierà il 18 giugno 2021 alle ore 11.00, presso il Museo Claudia Faina, con l’inaugurazione di una piccola mostra di alcuni dei lavori che sarà in visione al pubblico fino alla riapertura della scuola il prossimo settembre, in una sorta di staffetta tra scuola e museo che potrà accompagnare la cittadinanza e tutti gli altri studenti che avranno modo di visitare nei mesi estivi gli spazi espositivi, verso il nuovo anno scolastico. In questa occasione una piccola rappresentanza degli alunni esporrà le fasi operative e descriverà alcuni reperti custoditi nel museo.
La sera del 19 giungo 2021 “Giornata dell’Archeologia”, dalle ore 20.30 alle ore 22.30, sarà la volta del Museo Archeologico Nazionale che, all’interno di un più vasto progetto di valorizzazione culturale, ospiterà la presentazione di altri lavori ispirati alle opere del percorso espositivo spiegati dagli autori stessi.
“In un momento così difficile come è stato quello che ci ha visti coinvolti in questi ultimi due anni a causa del Covid-19 con la completa chiusura dei luoghi della cultura e con l’avvento della didattica a distanza integrata per la scuola, applicata nei momenti di maggior rischio pandemico – aggiungono dalla Presidenza – queste iniziative sono un modo per far nuovamente incontrare scuola e territorio e per far conoscere le attività di educazione al patrimonio che L’Istituto Comprensivo Orvieto-Montecchio porta avanti all’interno della sua offerta formativa. La scuola, dopo essere stata lontana per l’impossibilità di fare visite didattiche e viaggi di istruzione, rientra al museo e il museo torna nuovamente a svolgere la sua primaria mansione di apertura verso la città, per una divulgazione della bellezza conservata al suo interno”.
Un rapporto educativo, quello della tra scuola e museo, sancito dalle parole di un illuminato storico dell’arte, Giulio Carlo Argan, che a proposito di questo nel 1977 disse: “La conoscenza dell’ambiente in cui si vive è fondamentale per la formazione della coscienza civile”.