La Regione dell’Umbria non ha rifinanziato la legge n. 3/2007 istitutiva del commercio equo e solidale. Si tratta di una brutta notizia per il settore che non si limita a gestire la parte commerciale portando avanti le botteghe (peraltro presenti in diversi Comuni della regione), ma anche ad elaborare e realizzare progetti finalizzati a iffondere la cultura della consapevolezza e del consumo critico.
Non a caso tra le manifestazioni più importanti, si annovera Altrocioccolato nata nel 2005 che raccoglie un numero consistente di partecipanti anche tra soggetti non “addetti ai lavori”. Il settore annovera tra i suo obiettivi quello di cercare un mercato per i produttori marginali del Sud del mondo, ma anche per i piccoli produttori locali, promuovendo anche i gruppi di acquisto.
“La somma tagliata (35.000 euro) che, seppur esigua, ha consentito fino ad ora la realizzazione di progetti di formazione nelle scuole e di iniziative finalizzate alla diffusione delle tematiche di cui sopr”, mette in evidenza Massimo Luciani presidente dell’associazione Umbria Equosolidal., ma anche uno dei fondatori della bottega di Orvieto.
Da parte sua l’assessore regionale allo Sviluppo Economico Michele Fioroni ritiene che l’equo solidale sia superato. Lo smentiscono, però, le presenze non certo esigue delle varie edizioni di Altrocioccolato (anche 30.0000 in una delle ultime edizioni.). Non a caso, il Comune che sembra interessato al settore è Città di Castello in cui ha sede la manifestazione. Ma il settore non si arrende ed ha aperto una petizione rintracciabile sulla pagina Facebook di Umbria Equosolidale. (Sandra Grassini)