“Apprendiamo dai social che nella giornata di sabato 26 giugno, è stato presentato alla stampa il nuovo punto informativo del Comune di Ficulle e di ciò non possiamo che esserne compiaciuti. Molti Comuni già l’hanno fatto da tempo ed era ora che anche Ficulle ne fosse dotato.
Vogliamo ricordare, però, ad onor del vero, che il punto informativo è stato finanziato con i fondi del Progetto Clanis, richiesti e ottenuti nel 2013 dall’Amministrazione Terrezza, quindi sebbene siano trascorsi più di otto anni, siamo lieti che dei 96.500 euro originari, almeno 18.462,28 euro abbiano trovato una destinazione compiuta.
Ricordiamo, tra l’altro e per dovere di cronaca, che nel frammezzo sempre con Clanis, c’è stato anche il “progetto per la cucina di comunità nella casa parrocchiale”, progetto assurto agli onori delle cronache per il quanto mai controverso contratto di comodato approvato dal Consiglio Comunale il 29/12/2015 con i soli voti della maggioranza, con “preclusione assoluta dallo svolgimento di attività politica, sindacale o in contrasto con i valori della chiesa”, in pieno stile preunitario e quasi da decreti dottrinali della Controriforma di cui sicuramente il senatore Pillon sarebbe stato orgogliosissimo, con tanto di bando di concorso e assegnazione dei lavori, però il progetto in questione è nato morto perché irrealizzabile.
I quesiti che ora ci poniamo e che poniamo anche a chi ci legge sono: chi restituirà alla comunità ficullese i denari spesi per progettazioni di interventi irrealizzabili e di conseguenza mai realizzati? Inoltre i circa 75.000 euro rimanenti rispetto al finanziamento originale dove sono finiti?
Vorremmo, tra l’altro, riportare alla flebile memoria di molti, l’altisonante progetto annunciato con grande clamore ai tempi della campagna elettorale del 2019, dell’associazione “Ficulle in Cresta”, di cui il Comune dovrebbe essere socio e che avrebbe dovuto promuovere il territorio comprensivo delle attività locali agro turistiche e artigianali, peccato che a distanza di più di due anni se ne siano perse le tracce, e pensare che questo progetto comprensivo di portale turistico o quello che sarebbe dovuto essere, venne presentato come la panacea ai problemi dell’incentivazione turistica del territorio di Ficulle, oltretutto tale progetto contemplava la partecipazione di personalità della cultura e del mondo universitario perugino, a tutt’oggi però non se ne hanno più tracce se non negli articoli pubblicati nel 2019, come specchietto per le allodole o per meglio dire espediente grossolano per lusingare sprovveduti elettori, in previsione delle elezioni comunali.
Ci auguriamo che le attività turistiche, nel frattempo, non abbiano fatto affidamento su tale iniziativa anche perché i risultati sarebbero stati veramente disastrosi. Ci preme riportare alla memoria dei cittadini di Ficulle che, come già detto, il progetto Clanis era nato già nel 2013 e promosso da tutti i cinque Comuni dell’Alto Orvietano “al fine di realizzare Infrastrutture e Servizi alle produzioni agroalimentari per la promozione del paniere agroalimentare dell’alto orvietano”. Il protocollo di intesa era stato approvato dall’Amministrazione Terrezza con la delibera di Giunta n.74 del 06/06/2013,e ribadiamo che si parla esattamente di 8 anni fa, quando le elezioni comunali non erano ancora all’orizzonte.
Il finanziamento faceva parte del Patto Territoriale VATO, ovvero Valdichiana, Amiata, Trasimeno e Orvietano e che già il VATO nel novembre 2014 faceva richiesta al Comune di Ficullle entro il 21/11/2014 de “la documentazione necessaria all’adesione al finanziamento”. Per le procedure anomale precedenti e successive all’approvazione del contratto di comodato dei locali della parrocchia per la cucina parrocchiale, ci furono iniziative dell’opposizione anche nei confronti della la Società Patto 2000, di cui l’assessora del Comune di Ficulle è consigliere.
Oggi viene da chiedersi, dopo aver scoperto dall’avviso di manifestazione di interesse per la realizzazione del punto informativo multimediale, finanziato con le risorse del progetto CLANIS, come sia stato possibile modificare la destinazione di un finanziamento nato come “realizzazione, all’interno di un edificio storico del XIV secolo, di una Mostra dei prodotti dell’agroalimentare del Territorio”, e trasformare il progetto in una ristrutturazione dei locali della casa parrocchiale e in conclusione, in un punto informativo, lasciando ben poco dell’idea originale.
Comunque ci allieta sapere che almeno una parte di quel finanziamento non sia andato completamente perduto. Di sicuro,in tutto questo tempo, ovvero dopo ben 8 anni,ci si poteva aspettare , visto il tempo impiegato, la realizzazione di qualcosa di miglior qualità che non un semplice punto informativo. Prima che ne trascorrano altri 8 cerchiamo anche di riportare alla luce il Museo della Civiltà Contadina che da anni è scomparso nel nulla. Altrimenti ci rivolgeremo a chi l’ha visto”.
Fonte: Circolo Comunale di Ficulle del Partito Democratico
Foto inviata dal Circolo Comunale di Ficulle del Partito Democratico: https://www.tiraccontounafiaba.it/fiabe/page/192?fbclid=IwAR0k2SWrg-yGywyEn0weuafRkdUcm3InEfAUrr4CyLdQ24ZAG2VaE5kMkLI