ACQUAPENDENTE – Nell’ambito della rubrica “Per non dimenticare: un Pugnalone per quindici giorni”, oggi si parla a proposito del Gruppo Porta della Ripa. Grandinano trionfi e piazzamenti per i giallo-neri con anno di nascita 1963 sotto l’egida di Centro Sociale di Educazione Permanente. Ben sei i trionfi: 1971 (bozzettisti Domenico Creti, Renzo Chiovelli, Nicola Piola, Luigi Rosat), 1973 (bozzettista Domenico Creti), 1986.1989 (bozzettista Paolo Rossi). 2012 bozzetto Fabrizio Nardini (relazione “Un uomo è la storia dei suoi respiri e dei suoi pensieri, azioni, atomi e ferite, amore, indifferenza, avversione…del suolo che ha nutrito lui e i suoi predecessori, delle pietre e la sabbia dei luoghi a lui familiari, delle battaglie lungamente taciute e dei tormenti delle coscienza “ A.S. Byatt. Strutture, anguste cornici imprigionano, incatenano le nostre vite ed ambiti miseri: l’idea e l’impulso ad agire ci indicano la strada per il riscatto della nostra libertà di uomini”, che concede il bis due anni dopo (fotografia e relazione “Qui non c’è acqua, solo roccia. Roccia e niente acqua… Montagne di roccia prive d’acqua.
Se ci fosse acqua ci fermeremmo e potremmo bere – T.S. Eliot What the tundher said – The wast land. Alcuni.. la chiamano Acquapendente da una manifesta caratteristica del luogo e per l’abbondanza dell’acqua che gli abitanti dicono lì sgorghi”. Traduzione di croniche di Acquapendente di Pietro Paolo Biondi. Aqua fons vitae: la linfa che torna a fluire nelle fibre dell’albero si fa fiume indomito e impetuoso che sovrasta e sbaraglia la fortezza immota e ne invade i ciechi recessi, gli oscuri varchi che non conducono da alcun luogo; spazza via il potere insensato, torna a sgorgare dalle fonti a lungo prosciugate. Nove i secondi posti: 1972 (bozzettisti Carlo Consoli, Corrado Consoli, Domenico Creti), 1977 (bozzettista Mario Vinci), 1981, 1982, 1987 (bozzettista Paolo Rossi), 2002 bozzettista Lavinia Sugaroni (relazione “…non c’è notte tanto lunga da impedire al sole di sorgere ! E’l’alba di un nuovo giorno, una luce che soccombe notti troppo lunghe, notti di oppressione, soprusi, guerre, malvagità.
Una semplice francobollo, testimone delle nostre idee che viaggiano, idee talvolta troppo diverse: simbolo di commemorazione, utile a non dimenticare quel sole, miracolo di rinascita, capace oggi come allora di risvegliare i nostri animi, di far gridare al mondo intero il nostro si alla vita”. Con il bozzettista Fabrizio Nardini nel 2009 (relazione “I lavoratori non chiedono assistenza, ma dignità e rispetto. Ascoltate il grido di quelle persone che non vogliono oro e argento, ma solo lavoro e futuro per i loro giovani e le loro famiglie – Beniamino di Palma, Vescovo di Nola). La minaccia di una morte iniqua pesa su molti di coloro che nel lavoro cercano dignità, indipendenza, e realizzazione dei propri talenti, trovando invece nuove e pesanti catene. Coloro che benedicevano la terra con la propria fatica ebbero in dono l’epifania di un segno di speranza”, 2010 (relazione “Le tegole del tetto si staccarono e piovvero attorno con un fracasso assordante. Vide le pareti in muratura delle case schiantarsi come fossero date colpite da un colpo d’ascia, la terra si aprì come aveva visto nei sogni ed un enorme crepa cominciò a spalancarsi davanti a lei – Isabella Allende . La casa degli spiriti Feltrinelli 1982).
Si può essere attraversati dal pensiero rassegnato che tutta la nostra esistenza crolli sotto l’urto di un oppressione intollerabile, che la storia passata non sia ridotta ad altro che un cumulo di pietre frantumate e inutili. Ma ciò che è avvenuto, sebbene distante nel tempo si lega a noi attraverso fili sottili e tenaci, ci permette di guardare attraverso occhi preveggenti, ci indica dove dirigere i nostri passi, ci tende antiche mani per sollevarci e redimerci dai nuovi baratri”. Quattro i terzi posti: 1963 (bozzetto Renato Ciacci), e con il solito Nardini nel 2007 (relazione “Sono stanco…Stanco di lottare, di provare. Stanco di piegarmi all’ovvietà delle ipocrisie. Mi fermo…Penso…Rifletto…SENTO. Sento la purezze della speranza. Esplodere in tutta la sua bellezza. LA SENTO.
Mi avvolge…E io rinasco”, 2008 (relazione “Sento un esercito alla carica sulla terra, il tuono dei cavalli che si tuffano, schiuma intono alle ginocchia arroganti nell’armatura nera, dietro di loro stanno gli aurighi, lasciano le briglie, agitano le fruste. Urlano il loro nome di battaglia nella notte. Io gemo nel sonno a sentire, di lontano, il turbine delle loro risa. Squarciano la tenebra dei sogni, fiamma accecante, picchiando, picchiando sul nostro cuore come su un incudine. Vengono scuotendo in trionfo le loro lunghe chiome verdi. Escono dal mare e corrono urlanti sulla spiaggia I Hear an army – J. Joice.
Per troppo tempo sono rimasto nell’oscurità, all’ombra fosca dei soprusi, dell’orrore, della tirannia, schiavo dei cicli del tempo, del mondo incolore fatto di violenze e potere cieco. Nasce una nuova forza, da una volontà quasi sopraffatta: tendo la mano, proteso alla luce della speranza e raggiungo l’alba della mia rinascita”, 2011 (relazione “Non esiste oppressione o sofferenza che non trovi nella speranza, nella fede e nella forza di credere in se stessi, la sua risoluzione”. Sei i quarti posti : 1974 (bozzettisti Carlo e Corrado Consoli), 1975 (bozzetto Renzo Chiovelli), 1983, 1988, 1991 (bozzettista Paolo Rossi), 2013 bozzettista Fabrizio Nardini (relazione “La sicurezza del potere si fonda sull’insicurezza dei cittadini – Leonardo Sciascia). La torre incombe sulla vita della comunità, il suo meccanismo imperscrutabile scandisce inesorabilmente il tempo della sottomissione. L’ingranaggio del potere appare immutabile, nulla e nessuno sembra poter gettare sabbia in quel sistema meccanico e ridondante…ma un segno, una visione di libertà rovescia improvvisamente la prospettiva delle azioni e la consapevolezza di una nuova speranza conduce ad un nuovo cielo ed ad una nuova terra”.
Cinque i quinti posti : 1980. 1985 (bozzettista Paolo Rossi), 1996,1998 (bozzettisti Paolo Rossi e Cesare Goretti), 2003 bozzettista Lavinia Sugaroni (relazione “Si aprirà il sipario, un palco gremito di folla combatterà il tiranno, lo sconfiggerà, sarà un popolo libero. Oggi come un tempo nulla è cambiato, l’unica intramontabile verità lo sguardo della Vergine, miracolo di pace”. Tre, infine, i sesti posti: 1979,1980 bozzettista Paolo Rossi, 2001 bozzettisti Lavinia Sugaroni e Cesare Goretti (relazione “Il miracolo si rinnova, ricordando quei tempi così lontani, quella libertà conquistata dopo tante sofferenze dal popolo aquesiano. Quello che ormai è solo un ricordo, piò tornare in vita ogni qual volta inizia una nuova partita. Giocare è semplice, basta prendere quei due dadi, destino di ognuno di noi, lasciarli almeno una volta nella nostra vita, cercando di vincere la partita, sconfiggere ancora quel tiranno, e raggiungere il traguardo nella ricerca del nostro piccolo miracolo”. Rappresentati storici del gruppo Mario Vichi (capogruppo), Jacopo Santelli (capogruppo). Alessandro Pasquini (capogruppo), Francesco Del Segato (capogruppo),