ACQUAPENDENTE – Quarto appuntamento della rubrica “Per non dimenticare: un Pugnalone al giorno per 15 giorni” dedicato al Gruppo Corte Vecchia. Era il mese di Luglio del 1997 quando un gruppo di giovani si diede appuntamento presso il Giardino delle Rose per ratificare la scissione dai Gruppi Comb ed Acquaviva. Nasceva così ufficialmente il Gruppo “2000 Selecao”, trasformatosi poi nel Gruppo pugnalonistico Corte Vecchia. Tanto facendo suoi i colori grigio-rossi quanto puntando tutto sulla bozzettista Veronica Regoli. Non ci fù scelta più azzeccata. Ben quattro i trionfi nella manifestazione: 2001 (relazione “Per coloro che non avevano e non hanno fede è sola un ombra nel cielo, solo un ramo fiorito, ma per coloro che credevano e credono ancora è l’amore e la forza di una Donna, di una Madre che protegge, aiuta, salva e libera, solo loro vedranno in tutto ciò il Miracolo della Fede”, 2004 (relazione “Ho visto un mare di candele rosse quel giorno, sembrava un mare di sangue; ho sentito il loro colore bruciare sulla pelle, sembravano i loro respiri; e c’è chi giura di aver visto quelle fiamme levarsi in volo per portare un po’ di luce ad ogni vittima del terrore. Ho capito una cosa quel giorno: per ogni uomo ingiusto, in questo mondo, esistono mille silenziosi uomini giusti, che sapranno reagire, che sapranno sperare; sarà la nostra fede a salvarci dall’invisibile prigione in cui ci hanno rinchiusi.
Ho capito un’altra cosa quel giorno, insieme al ricordo di quelle candele continuerò a vivere nella speranza di un nuovo “fiore”, 2007 (relazione “La corrente era intensa e non riuscivo a liberarmi…mi trascinava sempre più in basso, in fondo ad una mere di dolore insieme a tutti gli errori che affondavano il mio corpo e la mia anima un tempo vivi ma ormai spenti dai lividi, dal silenzio, dalla paura…e intanto il tempo correva, correva come un vortice verso un maledetto buio…e intanto il tempo volava, volava come le parole e le promesse disperse in un vento di cristallo e portava con sé una lacrima, una ancora…ed un’altra in più… Ma ora basta!
Quelle lacrime per troppi, e troppo tempo, invisibili, oggi si accendono di luce e di speranze e i miei occhi, troppo stanchi di essere pianto, non riflettono più la vigliacca insicurezza di chi ingiustamente mi chiamava “amore” ma nutrono, come un ultimo pianto, un fiore che dolcemente sboccia da quel mare di dolore. Nei miei occhi abitò la tristezza, ma grazie a Te riemergo da un passato che faceva male ed ora, con la Tua Luce, scorgo al di là del maledetto buio, il domani…e non ho più paura”, 2016 (relazione “Come si fa a continuare a vivere dopo un dolore immenso ? a tornare a sorridere ? a guardare avanti ? Le lacrime non smetteranno di cadere, ma basta una goccia di colore per dissolvere ogni male e per far nascere speranze oramai da troppo sopite. E’ la fede che ti sussurra “guarda ancora quanta vita c’è!”.
Piazzamenti a iosa. Ben sei secondi posti : 2000 (relazione “…Doveva essere terribile vivere in un’oppressione: ovunque angoscia, terrore. Sembrava non ci fosse più vera vita, privati della libertà di agire, di pensare, ma non di credere e di amare…Poi spirò un vento di fede e di speranza non un arma per uccidere ma una brezza sublime per rinascere…Se ci credi la respiri ancora e oggi, come allora, è quella la tua arma, la meno cruenta ma la più sicura. Un tempo un popolo respirò un vento nuovo: rifioriva un ciliegio secco. Il profumo dei suoi fiori ci abbraccia e ci protegge ancora”, 2003 (relazione “Succede a volte che ci facciamo trasportare da ideali che non condividiamo, da bisogni che non abbiamo. Succede che i nostri occhi confondano e perdano l’autenticità delle cose e risulti difficile, se non impossibile, scorgere i segni quotidiani di Amore, Fede, Pace e Libertà. Succede che a causa di una realtà stravolta e distorta non riusciamo a “focalizzare” l’essenza dei gesti, delle parole, dei sentimenti. Fermiamoci ancora una volta e riusciremo, a vedere il vero significato di quei messaggi racchiusi nella semplicità delle cose, come il fiore che già nove secoli fa, guido il nostro destino”, 2005 (relazione “La ruota del tempo. Che passa e ripassa per eventi noti, che passa e ripassa su ferite ancora aperte, che richiama urla di battaglie lontane, che scandisce, con i suoi battiti, echi di morte.
Mostra, nelle sue più profonde cicatrici, l’eterna pietà divina “Madre misericordia” che ci illumina nei momenti più bui. Tu “advocata nostra” nelle prove più dure, fonte di rinnovata fede che cresce e si libera, che esplode e si propaga. Inarrestabile fiume di speranza, incontenibile perfino dal proprio argine. Compassione celeste che sboccia nel più atroce dolore, come fragili petali che si fanno strada attraverso le più crudeli spine”, 2006 (relazione “I fili si fanno corda e, insieme, sorreggono i carichi più pesanti. I raggi si fanno ruota, insieme, percorrono le strade accidentate. Può mai un unico fiore emanare il travolgente profumo di un giardino in primavera ? Come le tessere di un mosaico si abbracciano le une alle altre, così le infinite preghiere dell’uomo si fondono e, simili ad un coro di voci dispare, intonano un’unica meravigliosa melodia. L’armonia del creato intreccia mari e nubi, fuoco e pietra, nella pluralità sta la maestosità unica dell’universo. Nella pietà di tutti gli uomini giusti sta la grandezza di Dio”, 2017 (relazione “E’ solo pensando a Te, Madre dolcissima, al tuo abbraccio che mi consola, al tuo sguardo che mi rassicura e la tua mano che mi guida, che nella paura e nel dolore ritrovo la serenità. Ed ammirando te, Maria, donna di ieri e di domani, che imparo cos’è il dolore, l’amore, il sacrificio, la compassione, la forza dei deboli, la lealtà dei misericordiosi. E solo pregando te, oh Nostra Madonna del Fiore, torno a credere, torno a sperare. Oggi come ieri ho di nuovo voglia di Pace”, 2019 (relazione “Ti sei mai chiesta perché le corse suonano ? Fanno resistenza alla pressione.
E’ da quella resistenza che nasce la musica. Come nella Vita: è dalla capacità di resistere alla pressione che nascerà la tua musica migliore – Citazione Avrò cura di te – Massimo Gramellini, Chiara Gamberale in omaggio al Maestro aquesiano Alberto Brozno, compositore della macia religiosa in onore della Festa della Madonna del Fiore”. Due i terzi posti : 1998 e 2002 (relazione “Nel tempo in cui la terra era fredda ed arida come la realtà nella mani di un potere oppressore, gente senza volto e senza nome elevava le sue mani e si faceva immagine di guglie, vetrate, di luce…di fede. Il coraggio si accende e disegna l’avvenire…”oggi è il giorno che verrà”. “Dulcis in fundo” il quarto posto targato 2018 (relazione “Di nuovo schiavi dei tiranni che hanno il volto dell’indifferenza, della diffidenza, dell’odio. Di nuovo prigionieri di pregiudizi e paure che cancellano la memoria. Ricordiamoci di Lei, che ci ha uniti come i petali di un fiore, che ci ha liberati come idee senza confini. Prendiamoci di nuovo per mano e senza paura riprendiamo il cammino di luce che Le ci ha indicato”. In questo ventennio Veronica ha potuto giovare di uno staff di collaboratori di primo piano: Maico Colonnelli (capogruppo), Giorgia Regoli (bozzettista), Valerio Rocchi (capogruppo), Francesca Sacchini (bozzettista), Cristiano Pelosi (capogruppo), Riccardo Fani (capogruppo).