ORVIETO – Troppo spesso i ragazzi e le ragazze vedono la scrittura come un’attività meramente strumentale: riassunti, temi, esercizi. Poche volte è vissuta come forma espressiva e creativa. Colpa, è vero, di una scuola che non sempre è attenta a questo aspetto della didattica, o almeno non lo fa quanto dovrebbe.
Proprio partendo da queste considerazioni, l’Istituto Comprensivo Orvieto-Baschi ha deciso quest’anno di dar vita, per la prima volta, a un Concorso di Scrittura interno denominato “Ogni parola è una storia”.
L’obiettivo di tale Concorso non è certo la visione “agonistica” della scrittura, bensì lo stimolo verso di essa e la gratificazione che ne deve scaturire all’alunno, anche in termini di riconoscimento e di incoraggiamento (in modo non dissimile da quanto avviene per le discipline sportive o i “Olimpiadi della Matematica”).
L’iniziativa, partita dal Dipartimento Verticale dell’Area Umanistica-Antropologica, è in pieno corso di svolgimento, e sta già mettendo alla prova 218 alunni della scuola Primaria (classi Quarte e Quinte) e 285 studenti della Scuola Secondaria Inferiore. In questi giorni, infatti, i nostri ragazzi sono stati chiamati a tirar fuori tutto il loro talento narrativo attraverso la tipologia del racconto di finzione (nei generi ritenuti più congeniali, anche a seconda dell’annualità, dalla fiaba al Giallo, dal racconto realistico al Fantasy, dal Noir all’Horror…). L’argomento-base è appunto la Parola. In che senso? Cerchiamo di spiegarlo meglio: ogni annualità ha adottato una certa Parola (per esempio “Viaggio” per le classi Quinte della Primaria, o “Libertà” per le Terze della Secondaria Inferiore), e così in queste settimane addietro i vari docenti che hanno aderito all’iniziativa hanno cercato di esplorare con gli alunni tutte le varie angolazioni in cui si può vedere questa parola, tutte le sue potenzialità, e come quindi potrebbe essere sviluppata in senso narrativo, insomma, quale ispirazione se ne potrebbe trarre.
Anche la Scuola dell’Infanzia (che ha lavorato in particolare sulla capacità strumentale e sugli aspetti illustrativi e visivi legati alla Parola) e le prime tre classi della Primaria, pur se non ufficialmente “concorrenti”, stanno comunque partecipando con dei lavori collettivi che potranno trovare forma in cartelloni, istallazioni o quant’altro possa dare risalto all’impegno e alla creatività dei bambini.
E così in questi giorni di classe in classe fervono i preparativi e già molte hanno prodotto i loro piccoli-grandi capolavori che una giuria interna di insegnanti a breve andrà a giudicare per poi segnalare i vincitori di ogni annualità per ogni plesso scolastico. Particolarmente interessante è il fatto che all’iniziativa hanno voluto aderire anche alcune classi dell’IISST Majorana-Maitani di Orvieto: grazie a questa partecipazione è stata istituita anche una sezione parallela che assegnerà un ulteriore premio “popolare”, per così dire, visto che i migliori racconti dell’IISST di Orvieto verranno letti e giudicati dagli studenti delle classi Terze della Secondaria Inferiore, e viceversa.
Per i giovani futuri Carver o Highsmith è previsto come premio un libro (grazie alla preziosa collaborazione con le Libreria Giunti al Punto, la Libreria Valente e la Libreria Sovrappensieri), un abbonamento annuale a una rivista per ragazzi in linea con le finalità del concorso (o comunque culturalmente significativa), e, ovviamente, l’immancabile pergamena! I racconti vincitori saranno anche pubblicati in forma di podcast sonoro nel blog scolastico legato al Progetto “Parole all’aria” (https://paroleallariasignorelli.blogspot.com).
Per tutti gli altri, resterà comunque la soddisfazione di aver messo al mondo storie e personaggi che prima non c’erano, qualcosa di cui essere fieri!