ORVIETO – L’esigenza di ri-creare un’immagine a Orvieto e restituirgli la dignità competitiva sta ormai prendendo forma sotto svariati progetti e associazioni. “Associazione Città aperta”, laboratorio permanente di ricerca, sviluppo e valorizzazione dei territori muove verso questa direzione. La neo-associazione, che si definisce a-partitica, ha presentato i suoi obiettivi e gli strumenti messi in campo in una conferenza stampa tenutasi presso la Sala DigiPass della Biblioteca Comunale Luigi Fumi, nella tarda mattinata di venerdì 28 maggio.
L’ideatore è il giornalista Giorgio Santelli che ha moderato l’incontro presentando i membri principali di “Associazione Città aperta”, lanciando di tanto in tanto quesiti e riflessioni sul tema, coadiuvato dalla collega Beatrice Curci. “A nome mio e dell’associazione – ha principiato il presidente Giuliano Palozzo – ringrazio i presenti e sottolineo che ho aderito con entusiasmo a rivestire questo incarico, perché pur non essendo di Orvieto mi sono innamorato di questi luoghi. Sono un ufficiale carabiniere in congedo e credo che fino a quando sarò presidente di questa associazione la chiarezza e la trasparenza saranno gli elementi caratterizzanti della stessa”.
“Associazione Città aperta’ è un progetto ambizioso – ha aggiunto Palozzo – riunendo persone che provengono da percorsi diversi ma aperti alla condivisione e pronti a fare rete. L’associazione nasce con grande entusiasmo e umiltà cercando di offrire un contributo per chi deve amministrare la collettività e quindi sostanzialmente ci poniamo come una sorta di osservatorio. A Orvieto ci sono problemi di tipo, ambientale, economico, aziendale ma ci sono anche molte potenzialità che vanno espresse tra arte, cultura e imprenditoria, ed è quindi doveroso riprogrammare questa città puntando su vari settori come ad esempio il turismo ecosostenibile ma anche l’istruzione, puntando a fare di Orvieto un Campus universitario“.
“Inoltre è bene puntare non su un turismo mordi e fuggi – ha concluso Palozzo – ma offrire più servizi al turista per fidelizzarlo e permettergli anche di considerare Orvieto anche come luogo di residenza e non solo di passaggio”.
E’ poi intervenuto il vice presidente Roberto Pecorelli il quale ha chiosato: “Sono torinese ma ho origini orvietane e negli ultimi anni per me Orvieto rappresentava solo una meta per il weekend, ora però che ci vivo mi sono fatto un’idea di cosa offre. Orvieto è si un confetto ma offre molto di più della superficie che mostra, e noi puntiamo a questo con un associazione aperta al confronto e che nel tempo si spera porti un profitto stabile per l’intera collettività”.
“Avendo sempre viaggiato molto – ha aggiunto Pecorelli – posso portare a Orvieto il risultato di alcune mie esperienze”. “Orvieto è terra di resistenza oltre che di resilienza – ha sottolineato Beatrice Curci. Ora che l’Europa parla di partecipazione noi puntiamo proprio a questo e Orvieto ha bisogno di futuro quindi di collaborazionismo e di puntare molto sui giovani che sono il futuro. “Associazione Città aperta” deve funzionare da trait d’union tra le amministrazioni e la comunità”.
Hanno poi preso la parola alcuni ex amministratori ora membri dell’associazione.
“La città di Orvieto ospita diverse persone – ha detto l’avvocato Angelo Ranchino – versate ognuna in un settore differente che possono fare molto, ognuno con le proprie competenze, per questa città. La nostra associazione è un nucleo embrionale e aperto al coinvolgimento”. “Credo che la mia esperienza di amministratore comunale e di sindaco – ha sottolineato Giuseppe Germani – può umilmente mettersi a disposizione del servizio pubblico. Credo che per rinascere Orvieto abbia bisogno dell’intervento di tutta la città, senza escludere i comuni dell’intero comprensorio”.
Giorgio Santelli ha poi informato che all’interno dell’associazione ci sono anche altri ex amministratori come Toni Concina e Giorgio Cocco.
“Arrivo da Roma Nord e ora abito da 7 anni a Baschi dove ho aperto uno studio legale – ha detto l’avvocato Francesca Cruciani, che ha portato i saluti del sindaco di Baschi Damiano Bernardini. Il cambio è stato forte ma anche positivo e sentirmi dire dai cittadini che ho dato loro un servizio in più è gratificante. Orvieto deve inscriversi in un concetto europeo con una mentalità più aperta e consapevole, creando una rete che vada oltre il discorso partitico. Bisogna rinnovare e riattivare il patrimonio locale”. In chiusura Giorgio Santelli ha aggiunto: “Dopo l’estate avvieremo dei seminari e dei confronti per poter attrarre investitori, occupandoci di temi come quello delle aree interne e quello ambientale. Noi cerchiamo di porci come residenza di temi di interesse nazionale”. (V.S)