Una rossa contro il femminicidio realizzata dalla Pro Loco con versi della canzone “Colpo di Pistola” di Brunori Sas, una bordeux per celebrare Gianni Rodari, una bianca dove è dipinto il volto sorridente di Camilleri con tralci di aranci e limoni (attualmente in fase di restauro) entrambe realizzate dall’artista locale Valter Cecchitelli.
E ora, una verde ramina con rami di albero e foglie per celebrare il compimento di un traguardo: il Pinaro Luogo del Cuore del Fai. Quattro panchine, ognuna con un’anima, ognuna con un significato profondo che va aldilà delle parole spicciole ma profondamente impresso nelle trame del legno che segnano una storia, descrivono un ricordo, incidono la storia.
“L’idea del colore verde ramina, colore classico del territorio orvietano – spiega l’artista che l’ha realizzata Giuliano Baglioni – è la fusione dei due colori che maggiormente sono presenti nell’affacciarsi dal belvedere del Pinaro ossia, il verde del bosco e l’azzurro del cielo. Su questa base colore ho voluto fondere anche l’oggetto “panchina” con quello che sta al di sopra di essa, ossia alberi che rilasciano foglie, il loro seme la loro impronta”.
E sul verde delle tavole in legno magistralmente lavorate e dipinte dall’artista castellese compare un numero: 2563. Tante sono le firme che hanno permesso, dopo un lungo percorso di promozione e comunicazione portato avanti per sette mesi dall’amministrazione comunale con passione e dedizione, di arrivare a un risultato così tanto atteso. E ora, all’orizzonte un altro, il “Bando I Luoghi del Cuore” per cui a breve il Comune di Castel Viscardo presenterà un progetto e che, se avrà esito positivo, prevederà lo stanziamento di importanti contributi economici. Il grande cuore verde nel centro del paese accoglierà nel tempo anche altre nuove panchine artistiche per arricchire ancora di più tutta l’area da cui si può ammirare il Castello di Madonna Antonia e lo splendido scenario che si staglia lungo l’orizzonte di tre regioni: una terrazza che spazia su Umbria, Lazio e Toscana.