Il 22 aprile scorso si è celebrata in tutto il mondo la 51° Giornata della Terra. L’occasione è stata preziosa, come non mai in precedenza, per lanciare un forte monito ed evidenziare la gravissima situazione del nostro ambiente di vita. L’ecosfera terrestre, è ormai unanimemente riconosciuto, sta soffrendo per il crescente riscaldamento globale e per il vertiginoso aumento dell’inquinamento.
Le Nazioni Unite hanno fissato, pertanto, l’obiettivo della forte ed immediata riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra affinché l’aumento di temperatura, che comunque avverrà nel corso del secolo, sia contenuto al di sotto di 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali. Tale obiettivo si dovrà attuare con tagli del 45% delle emissioni entro il 2030, per poi raggiungere la neutralità climatica, cioè l’azzeramento delle emissioni di anidride carbonica, entro il 2050. Le conseguenze, se ciò non avverrà, peraltro già concretamente verificabili in forza del cambiamento climatico in atto, si misureranno drammaticamente con effetti sempre più gravi: l’aumento delle temperature, l’ulteriore
estremizzazione del clima, la scarsità delle risorse idriche, la distruzione degli ecosistemi, la perdita della biodiversità, l’innalzamento del livello dei mari le con coste che saranno sommerse ed il conseguente abbandono di molte città rivierasche.
A fronte di questa emergenza planetaria uno dei fronti sui quali si concentra maggiormente l’attenzione delle istituzioni internazionali è la perdita di grandi porzioni del suolo agricolo, causata dalla deforestazione e dalla desertificazione.
Sempre le Nazioni Unite hanno dichiarato il 2015 Anno internazionale del suolo, proprio per aumentare la consapevolezza circa la sua vitale importanza per la salute delle persone e del pianeta.
L’attenzione è stata richiamata, da quel momento in poi, sulla necessità urgente di cambiare i metodi dell’agricoltura convenzionale, poiché principali tecniche di coltivazione adottate e diffuse su larga scala, essendo massicciamente accompagnate dall’uso di fertilizzanti da sintesi chimica ed agrofarmaci, alterano gravemente la composizione del suolo e ne compromettono la salute, riducendone ineluttabilmente la fertilità.
La Commissione Europea, dal canto suo, è parimenti impegnata nel definire una nuova strategia per la salute del suolo, come parte centrale del programma per la salvaguardia della biodiversità, in quanto ritiene che sia essenziale per raggiungere i principali obiettivi del Green Deal, in particolare quelli riconnessi al bisogno di avere sistemi alimentari sani e sostenibili e un ambiente resiliente.
Anche la Giornata Mondiale della Terra 2021 ha ripreso il tema del suolo, adottando lo slogan “Restore Our Earth”, traducibile con l’espressione: “Ripariamo la nostra Terra”.
Si è dunque lanciato un chiaro messaggio contro la distruzione degli ecosistemi e per scongiurare la progressiva scomparsa della biodiversità che significa estinzione di tante varietà di specie animali e vegetali. Questo perché mantenere sana la superficie del pianeta sano è una necessità e non un’opzione che le generazioni viventi possono liberamente esercitare, magari a danno di quelle future.
Nello scenario descritto pure la Basalti Orvieto S.r.l., fedele al motto “pensare globalmente, agire localmente”, è impegnata nella campagna mondiale per la tutela del suolo ed ha perciò preso posizione, in occasione della Giornata della Terra, informando in merito alle proprie attività. In primo luogo lo ha fatto rendendo conto della ricerca e sviluppo da cui nascono soluzioni ecosostenibili e metodi agronomici realmente in grado di contrastare il deterioramento del suolo in agricoltura.
L’azienda, infatti, avvalendosi della collaborazione con primarie Università e centri di ricerca nazionali ed
internazionali, anche sostenendo percorsi formativi di giovani studenti e ricercatori, svolge un’intensa attività per
giungere alla creazione di prodotti innovativi, riconoscibili dal marchio Farina di Basalto®, caratterizzati dalle elevate prestazioni e dalla sostenibilità ambientale.
Vengono così offerti sul mercato dei basalti micronizzati, ricchi dei micro e macro elementi che ripristinano il corretto bilanciamento dei nutrienti, indispensabili per la fertilità del suolo e per la vigoria delle pianta. La gamma si completa con i preparati microbici specificamente creati per valorizzare l’ampia disponibilità minerale grazie alla potente attivazione e produzione di humus stabile ed all’elevata capacità di alimentazione nel rispetto della fisiologia delle piante coltivate.
L’effetto combinato dei prodotti dà vita ad una vera e propria tecnica di ristrutturazione e ripristino della fertilità dei suoli, denominata “Hand On Soil”, che comporta indubbi e rilevanti vantaggi dal punto di vista ambientale poiché la sua applicazione stimola processi che portano ad una migliore attività di scambio cationico, ossia il meccanismo in base al quale gli elementi utili alla fertilità sono resi disponibili. Nel contempo si determina un aumento dell’acqua disponibile nel suolo, in virtù dell’ottimizzazione dell’utilizzo dell’acqua irrigua della buona regolazione nell’evapotraspirazione.
È questa in sintesi la proposta dalla Basalti Orvieto, realizzata con i prodotti promossi dal brand Farina di Basalto®, per dare una risposta precisa ed efficace alla diffusa esigenza di mantenere e recuperare adeguati livelli di fertilità nei suoli al fine di riportarli nelle condizioni più idonee ed equilibrate alla coltivazione.