“NESSUN MAGGIOR DOLORE CHE RICORDARSI DEL TEMPO FELICE NELLA MISERIA…”(V canto dell’Inferno)
La frase dantesca esprime perfettamente la sensazione di nostalgia e di mestizia che avvolge tutti noi
quando andiamo con la memoria indietro nel tempo e ripercorriamo la vita passata, i suoi ritmi, le festività
che da sempre scandiscono i momenti più significativi della nostra città.
Basta scivolare all’anno 2015, al 2017… fino al 2019 per ritrovare ad Orvieto in questo periodo, tra il mese di maggio e i primi di giugno, un grande fermento. Parallelamente alle giornate più lunghe e profumate di primavera, alle vie affollate di turisti, alle vetrine dei negozi abbellite per accogliere gli eventi più significativi, i cittadini si apprestavano a celebrare le ricorrenze che tutti gli Orvietani sentono come proprie: la “Palombella” e il Corpus Domini.
Ebbene lo scorso anno improvvisamente tutte le consuetudini sono state stravolte, la pandemia ci ha privato di tante libertà. Oltre alla possibilità di uscire, di incontrarci, di festeggiare insieme, ci ha privati anche della libertà di esprimerci attraverso le tradizioni più profonde, di riconoscerci in un comune sentire, simbolicamente raffigurato dalle pietà popolari.
La colomba non si è levata in volo sulle teste degli Apostoli, né i preziosi costumi del Corteo Storico hanno riempito della loro bellezza le vie della città, nessuna staffetta dei quartieri, né “infiorate” – i multicolori tappeti realizzati con i petali dei fiori incastonati dalla torba – niente palio e nemmeno le esibizioni degli sbandieratori hanno fatto palpitare i cuori. Ma proprio per contrastare questo senso di vuoto che rischiava di inghiottire le memorie collettive, lo scorso anno i presidenti del Comitato dei quartieri e della FIDAPA di Orvieto lanciarono una nuova modalità di rievocazione chiedendo agli orvietani di addobbare con i simboli dei quartieri balconi, finestre e vetrine, non una competizione, ma un segno forte di resilienza e di coraggiosa dimostrazione di fedeltà alle più profonde tradizioni.
I cittadini vennero invitati a fotografare i lavori realizzati che confluirono in un video, tangibile segno di dedizione e attaccamento agli usi e costumi orvietani. Molte sono state le persone che hanno accolto positivamente l’iniziativa e la città, in un momento tanto particolare di smarrimento e sfiducia, si è ancora una volta vestita dei colori dei suoi quartieri, ritrovando il suo fascino altero e vetusto.
Nessun vincitore, tutti vincitori! Una risposta importante di coesione e appartenenza. Tutto rimandato al
2021! Invece, come in un gioco degli specchi, anche il 2021, nato sotto la cattiva stella del covid-19, è stato
contraddistinto dalle restrizioni della pandemia. Adesso più che mai occorre reagire, ed è proprio per
questo motivo e in virtù del più puro spirito di servizio che Leonardo Mariani presidente del Comitato dei
Quartieri e Laura Cicognolo, Presidente FIDAPA di Orvieto, esortano la cittadinanza intera ad ornare con i colori e i simboli dei quartieri le finestre e i balconi delle abitazioni e le vetrine dei negozi, a partire dalla settimana che precede la Pentecoste del 23 maggio.
Novità di quest’anno: le vetrine delle attività commerciali del centro storico esporranno le foto delle precedenti edizioni di “Orvieto in Fiore”. Il materiale fotografico verrà distribuito agli esercenti nei giorni precedenti l’evento. La cittadinanza tutta è sollecitata vivamente ad aderire al progetto. Entro la mattinata di venerdì 21 maggio le foto delle vetrine e dei balconi dovranno essere inviate tramite WhatsApp alla Presidente FIDAPA Laura Cicognolo (3482250423), al fine di realizzare il video “Orvieto in fiore 2021” che sarà diffuso tramite alcuni social network.
Anche quest’anno, nonostante le molteplici difficoltà, i ragazzi del Liceo Artistico, guidati dai loro insegnanti, hanno creato i disegni per le infiorate. S.E. il Vescovo Gualtiero Sigismondi sceglierà quello più rappresentativo del tema di questa edizione e con esso sarà realizzata una sola opera, a cui daranno vita alcuni rappresentanti dei quattro quartieri.
Sebbene verranno meno il legame che la condivisione del lavoro “gomito a gomito” costruisce, la sana competizione fra le diverse squadre, le aspettative e le ambizioni della gara, sarà mantenuto vivo il significato intrinseco della tradizione, affinché non venga spazzato via dalla nebbia dell’oblio. L’edizione 2021 di “Orvieto in fiore” sarà ancora una volta inusuale, come la precedente, ma proprio per questo dovrà essere realmente sentita e partecipata. L’importante è che abbia luogo, pur con le modalità che gli eventi contingenti consigliano. Malgrado la inusitata formula, il video rimarrà come testimonianza, simbolo positivo di tenacia e di caparbia volontà di resistenza ai “mala tempora”. Nella speranza di tornare quanto prima “A RIVEDER LE STELLE”