ORVIETO – La Fondazione Cassa Risparmio di Orvieto ha donato all’Ospedale “Santa Maria della Stella” una nuova ambulanza, un moderno mezzo di soccorso di ultima generazione, equipaggiato e dotato delle più avanzate strumentazioni, tecnologie meccaniche e presidi sanitari di pronto intervento secondo le esplicite richieste avanzate dal team di soccorritori del 118 allo scopo di assicurare la massima efficienza ed efficacia negli interventi di assistenza in emergenza, nonché tutti i confort ai pazienti e migliorare l’operatività dei sanitari. Per tali caratteristiche, la nuova ambulanza si prospetta di grande utilità non solo nel potenziare la dotazione dei mezzi di soccorso dell’Ospedale di Orvieto ma per intervenire nei casi molto gravi in cui è previsto il trasferimento dei pazienti che presentano patologie particolari in altri presidi ospedalieri. Presso l’Ospedale “Santa Maria della Stella” si è svolta questa mattina, venerdì 21 maggio, la cerimonia di consegna della nuova ambulanza.
Alla cerimonia, svoltasi nell’area esterna antistante il Pronto Soccorso del presidio ospedaliero, sono intervenuti il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, Libero Mario Mari e il vice presidente Sergio Finetti, il sindaco di Orvieto Roberta Tardani, don Stefano Puri vicario del Vescovo di Orvieto-Todi, il direttore generale della Usl Umbria 2, Massimo De Fino, Francesco Borgognoni direttore della Centrale Operativa Unica Regionale del 118, il direttore della struttura complessa Pronto Soccorso 118 dell’area Orvietana, Cesare Magistrato, oltre ad vari operatori del servizio 118 e Pronto Soccorso e i rappresentanti della Funzione Associata di Protezione Civile.
“La nuova ambulanza – ha affermato il presidente della Fondazione, Libero Mario Mari – è solo l’ultimo, in ordine di tempo, degli interventi fatti dalla Fondazione durante la pandemia; allorché seppure distanziati e con le difficoltà note a tutti, ci siamo messi a disposizione delle esigenze della sanità territoriale e delle istituzioni pubbliche per migliorare quanto più possibile le azioni durante l’emergenza a cui nessuno di noi era oggettivamente preparato. Lo abbiamo fatto supportando finanziariamente le varie esigenze; penso ai gesti apparentemente minori come la donazione delle mascherine sanitarie necessarie agli operatori sanitari e della protezione civile nella gestione della crisi da Covid-1, ma comunque significative in termini economici, per poi concentrarci, insieme con i sanitari, verso un obiettivo più grande così da attrezzare il nostro Ospedale territoriale di un’ambulanza di ultima generazione, necessaria in questa fase specifica e per le utilità successive”.
“La Fondazione – ha aggiunto – è anche intervenuta per affrontare le criticità economiche portate dalla pandemia sul territorio perseguendo la propria missione che è quella di sostenere anche altre istituzioni ed associazioni territoriali, trovando con essi punti di incontro e di condivisione nell’interesse dello sviluppo del territorio”.
“In questa occasione, ricordando anche il mio compianto predecessore, Giacchino Messina – ha concluso – la mia riflessione va proprio nell’esigenza di condividere più spesso idee e capacità all’interno di questa nostra comunità, che è piccola ma che può costruire iniziative ed azioni importanti”.
“Il progetto di attrezzare il nostro Ospedale di mezzi di soccorso più adeguati – ha confermato il vice presidente, Sergio Finetti – è stato uno dei punti fermi dell’attività della Fondazione già con l’amico Gioacchino Messina con il quale abbiamo lavorato per dare un contributo significativo alla sanità locale. La pandemia ha oggettivamente accelerato la presa di coscienza generale su vecchie e nuove necessità della sanità pubblica nazionale che è fulcro dello Stato e che deve essere al servizio di tutti senza differenze di sorta, e per questo deve assistere con strumenti, mezzi e personale adeguati. Tutto il Paese si è messo a disposizione della sanità italiana in varie forme e il modello della nostra sanità pubblica ha saputo rispondere. Pur nella difficoltà di incontrarci durante la pandemia, la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto ha lavorato in sintonia con le esigenze del territorio in modo propositivo supportando la sanità locale beneficiaria di questi interventi”.
Da parte sua il direttore generale della Usl Umbria 2, Massimo De Fino ha affermato che “la nuova ambulanza rappresenta un passo in avanti nell’organizzazione della rete dell’emergenza/urgenza e per questo ringraziamo la Fondazione Cassa di Risparmio con la quale stiamo lavorando bene.
Abbiamo vissuto momenti difficilissimi quando a marzo di un anno fa cercavamo disperatamente posti letto nella nostra regione. Oggi invece, vista la netta diminuzione di casi per abitante, possiamo ragionevolmente sperare di diventare presto ‘zona bianca’ con il ritorno alla normalità nella gestione dei nostri ospedali, come è già stato anticipato ieri dalla Regione Umbria in occasione della presentazione del ‘Piano dell’assistenza ospedaliera, dotazione posti letto e ripresa delle attività ordinarie di tutta la rete ospedaliera regionale’, approvato dalla Giunta Regionale e presentato a Spoleto. Un piano dunque che riguarda tutte le strutture sanitarie umbre. Domani infatti scade la validità delle ordinanze della presidente della Regione con le quali era stato prorogato al 21 maggio il termine per l’utilizzo degli ospedali di Spoleto e Pantalla quali strutture dedicate alla cura del COVID-19. Ci avviamo quindi ad una nuova normalità”.
“L’Ospedale di Orvieto – ha aggiunto De Fino – è stato ospedale Covid free proprio per continuare a svolgere funzioni sanitarie per patologie di base e di emergenza. Nel momento dell’emergenza c’era bisogno di molti strumenti e di ambulanze. Ci sono state molte donazioni tutte orientate sui bisogni oggettivi. Se oggi ci troviamo a guardare con più serenità al futuro è anche grazie a tutti i nostri operatori che meritano un encomio per aver lavorato con assoluta dedizione e sacrificio al fine di assistere al meglio le persone malate”.
“Pur consapevoli che si deve ancora convivere con il virus e confidando nel completamento della campagna vaccinale non abbassiamo la guardia ma andiamo avanti guardando al futuro – ha concluso – proprio oggi avremo un incontro con la Conferenza dei Sindaci del territorio perché l’Ospedale di Orvieto è punto di riferimento non solo dell’orvietano e a questa prospettiva dobbiamo guardare. Posso anticipare che stiamo lavorando a due nuovi progetti per questo Ospedale: 1) l’ammodernamento del Pronto Soccorso con l’eliminazione della rampa di accesso e la collocazione del pronto intervento al piano terra, di cui abbiamo già incaricato i progettisti; 2) il potenziamento della terapia intensiva e sub intensiva. Relativamente alla medicina di territorio invece stiamo operando per valorizzare la struttura dell’ex Ospedale come ‘Casa di Comunità’ per l’accoglienza pluridisciplinare dei cittadini”.
“Ripensando alla gestione dell’emergenza pandemica di un anno fa – ha sottolineato il sindaco Tardani – tornano alla mente le tante situazioni difficili affrontate dai Comuni insieme con il sistema sanitario e la Protezione Civile, ma anche alla grande sintonia con la città. Questa situazione assolutamente nuova è stata affrontata e gestita con grande maturità, prestando un’assistenza degna di questo nome attraverso operatori sanitari preparati”.
“Ci siamo subito resi conto – ha aggiunto il sindaco di Orvieto – che i presidi sanitari del territorio e l’ospedale sono assolutamente e sempre più fondamentali per affrontare simili emergenze e lo sono ancor più con il sostegno e la forza della comunità. Sull’Ospedale di Orvieto si stanno facendo importanti ragionamenti finalizzati al potenziamento e alla sua valorizzazione per un territorio che è vasto, anche in termini di attrattività, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini mettendo in atto servizi adeguati”.
Prima di procedere alla benedizione della nuova ambulanza, don Stefano Puri ha portato il saluto di mons. Gualtiero Sigismondi ringraziando le Istituzioni e tutti gli operatori sanitari che sono in prima linea.