VITERBO – All’Unitus di Viterbo il nuovo percorso, appartenente alla classe di laurea magistrale in Studi europei, sarà inaugurato a settembre 2021 e contribuirà a rafforzare la dimensione internazionale dell’Ateneo, non solo attraendo studenti selezionati da tutto il mondo, ma anche offrendo a studenti italiani la possibilità di vivere un “Erasmus permanente” grazie al costante confronto con colleghi di cultura e Paesi diversi.
L’ANVUR (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca) ha dato il via libera a nuovo corso di laurea magistrale in Security and Human Rights che arricchirà l’offerta dell’Università della Tuscia nell’ambito delle scienze sociali. L’ANVUR lo ha valutato molto positivamente sottolineandone il carattere innovativo, le interessanti prospettive occupazionali e la coerenza rispetto alle attuali esigenze culturali, scientifiche e sociali.
Formerà giovani per ruoli di alta responsabilità presso imprese ed enti pubblici e privati (incluse le ONG), a livello nazionale ed europeo per operare in ambiti strategici ad elevato tasso di innovazione (migrazioni e border security; impiego delle nuove tecnologie, privacy e data protection; green economy e politiche di sostenibilità). Il nuovo corso, sorto per iniziativa dell’area giuridica del Dipartimento DISTU, offre una preparazione multidisciplinare (giuridica, politologica, sociologica ed economica), sempre più necessaria per ricoprire ruoli di alta responsabilità in ambiti strategici a livello nazionale, europeo e internazionale.
Il corso biennale prevede, al secondo anno, due percorsi principali: uno riferito alla mobilità umana e l’altro alla tecnologia e alla Green Economy. Integrano l’offerta didattica una summer training school e altre esperienze professionalizzanti, costruite in collaborazione con prestigiosi enti pubblici e privati. L’obiettivo è formare giovani laureati, che, grazie a profili professionali solidi e innovativi e a una piena padronanza della lingua inglese, possano ambire a carriere di alto profilo e contribuire al progresso sociale ed economico dei rispettivi Paesi di origine e di adozione.