Anche in tempo di Covid, si sa, la Natura non manca di rincorrere i propri obiettivi: i fiori sbocciano seguendo un copione vecchio come il mondo, le piante riprendono vigore e l’aria si fa tiepida e profumata. È la primavera… che con i suoi colori e odori scalda i cuori di tutti.
Il roseto didattico di Rocca Ripesena, creatura e orgoglio dell’A.Ge, dopo il sonno invernale, torna ad esigere le sue cure. Per questo motivo, alcuni volontari dell’Associazione, si sono dati appuntamento nel piccolo borgo per concimare e sistemare le oltre cinquecento varietà di piante, che adornano la graziosa località.
Complice la limpida e calda giornata di sole, passeggiare tra le viuzze del paesino, dove ogni vecchia abitazione è cinta da piante di rose, arrivare fino al pianoro con la sua spettacolare veduta, abbandonarsi alla meraviglia e alla sensazione di serenità che la contemplazione del Bello porta con sé, è stato suggestivo. E così in un tripudio di tonalità di verde, spiccano le targhette di ceramica bianca con scritti in verde i nomi di tutte le rose.
Addossata al cartello che dà il benvenuto alla Rocca ha trovato dimora una pianta, si chiama “ Wednesday Ash” ossia “Mercoledì delle ceneri”, come il poemetto che Thomas Stearns Eliot scrisse alla fine degli anni ’20 del secolo scorso; una composizione molto complessa, una sorta di preghiera ricca di citazioni letterarie da Guido Cavalcanti a Dante. Questa rosa, è una floribunda rampicante creata in Germania da Reiner Kordes nel 1955: è elegante e raffinata, perfetto “correlativo oggettivo” del testo eliotiano.
Durante il caldo e piacevole pomeriggio, oltre alla cura delle numerose piante, sono state messe a dimora, nel pianoro, alcune rose dai nomi suggestivi, come “Lady Emma Hamilton”, “Jeanne Moreau, “Rosa Chinesis Mutabilis” ( dedicata a Quin Jin ) e “Rosa variegata di Bologna” (dedicata al Imma Bandiera, della Mimma, partigiana bolognese) . Queste sono alcune delle rose citate nel libro di Serena Dandini “Il catalogo delle donne valorose” che l’A.Ge. avrebbe dovuto presentare a Rocca Ripesena prima che le restrizioni impedissero gli assembramenti. La Dandini, non si limita a parlare di alcune figure femminili che si sono distinte in vari ambiti, ma associa a queste donne delle specifiche varietà di rose. La descrizione dei fiori e dei personaggi è condotta con lo stile sobrio, ma accurato, mai banale e intriso di quella ironia che contraddistingue l’autrice. L’appuntamento con la famosa conduttrice televisiva e scrittrice è solamente rinviato e nell’attesa che l’evento possa aver luogo, l’Associazione metterà a dimora altre varietà di rose nominate nel catalogo .