ACQUAPENDENTE – Anche per questo 2021 non verrà effettuata la festa dei Pugnaloni. Ci sarà solo un grande pannello in cui si inseriranno quindici tasselli mosaici floreali realizzati dai Gruppi. Il prolungarsi della pandemia impedirà ogni forma di aggregazione: sia di carattere laico (ritrovo dei gruppi nei laboratori per costruire i mosaici floreali chiamati Pugnaloni, fiera di Mezzo Maggio, rinfresco tradizionale del Signore, esposizione dei Pugnaloni, sfilata gruppo storico, giochi dei Sbandieratori, premiazione del più bel Pugnalone), che religioso (processioni con la Statua della Madonna del Fiore). Il giornalista aquesiano Giordano Sugaroni comunica che non vuole arrendersi, e a partire da sabato 1 maggio inaugurerà la rubrica “Per non dimenticare: un Gruppo al giorno per quindici giorni”. “Una sorta di regalo per tutti i nostri affezionati lettori. Che nel prendere visione di schede tematiche, semplici e lineari potranno venire a conoscenza della cronistoria dei gruppi che sono il “cuore” di questa festa oltre a visionare come immagine di copertina il Pugnalone che ha regalato loro la gioia della vittoria. Il tutto in attesa che avvenga il “Miracolo 2022”. Che il “ciliegio-festa” fiorisca nuovamente e si possa scendere tutti insieme a piazza per onorare doverosamente la Santissima Vergine. Eterea creatrice del magico flusso religioso (miracolo)-laico (Pugnaloni) che caratterizzerà anche in questo maggio 2021 la Festa in Suo onore”. Per tutti coloro che credono in qualcosa di sovrannaturale tutto inizia nel lontano 1166. Quando Acquapendente era sottoposta al dominio del Governatore nominato da Federico Barbarossa che si impegnava, come narra lo storico Pietro Paolo Biondi “a tiranneggiare non solo quel Popolo della Terra ma anco li passeggieri, che andavano e tornavano da Roma”. Ecco quindi che due agricoltori all’opera in una vigna fuori da Porta Santa Vittoria discorrendo sul come organizzare una sorta di ribellione concordavano che la stessa sarebbe riuscita quanto la possibilità del ciliegio davanti a loro, secco oramai da molti anni, poteva fiorire. L’immediato avverarsi dell’evento fece gridare i due ad un vero e proprio Miracolo della Santissima Vergine così come il pellegrinaggio di una popolazione avvisata dagli stessi che terminava con una genuflessione di fronte alla pianta. La stessa notte ascende a protagonista l’eremita poi beato Alberto da Bretagna a cui durante la solitaria spiritualità nella Chiesa di Santa Vittoria apparve in sogno la Vergine che lo invitava a recarsi da Papa Alessandro III per narrare i fatti. Il Vescovo senese scrisse ai comandanti militari della sua Città natia, alla Famiglia Tolomei, ai comandanti militari delle truppe di Luca e Pisa, impegnate nella battaglia di Radicofani conto i fiorentini fedeli al Barbarossa, affinché organizzassero una spedizione per riportare Acquapendente sotto il dominio della Chiesa. Unitosi a loro lungo il viaggio truppe orvietane e alle porte del Massaro, Santo Sepolcro e Romana contadini aquesiani organizzati in truppe, imprigionarono il Governatore. Promettendo solennemente che mai più nessun Barone, Signore o Governatore li avrebbe tiranneggiati senza il loro consenso, gli aquesiani fecero una solenne festa per celebrare l’evento. Dagli attrezzi agricoli detti pungoli (del tutto simili alla attuale spatola infilata su un bastone che aveva lo scopo di ripulire l’aratro dalla incrostature di terra e punzecchiare i buoi per farli procedere speditamente nel lavoro) portati in processione adornati di fiori la Festa si amplia anche ha coloro che hanno un concetto più scientifico dell’evento personificandosi nel Pugnalone. Stupendi mosaici di petali di fiori e foglie diventati sempre più elemento folcloristico della Festa Con la fantasia che li contraddistingue credenti e non credenti li hanno trasformati in pannelli disegnati e poi interamente ricoperti di petali di fiori, foglie ed altri materiali vegetali fino a seguire ogni sfumatura del disegno. Passano gli anni e si affina la tecnica-mosaico delle tessere florali. Gli effetti eccezionali dati dagli stupendi colori della natura fanno il resto. Ci sono foglie secche di quercia, alloro, bambù, pannocchia, magnolia, foglie secche e verdi, ma, soprattutto, fiori. Al resto ci pensa la creatività e l’estro di un popolo che si impegna a superarsi a vicenda in un avvincente concorso”.