Si sono svolte sabato 23 aprile, nel massimo rispetto delle prescrizioni per il contenimento del contagio autorizzate dal Prefetto, le votazioni per il rinnovo degli organismi di tutti i livelli rappresentativi del Partito Democratico, regionale, provinciale e comunale.
“Dopo oltre due anni di commissariamento, in uno dei periodi più difficili della nostra Repubblica – spiega il Pd in una nota – nel pieno di un’emergenza sanitaria che è anche emergenza economica e sociale, nel Paese e nel nostro territorio, il Congresso restituisce legittimazione ad un gruppo dirigente cui spetta il compito di ricomporre il Partito, muovendo da nuove basi, che sappiano far tesoro del passato e sappiano soprattutto costruire le fondamenta del futuro”.
Maria Flavia Timperi, è stata eletta nuova Segretaria dell’Unione Comunale; Leonardo Pimpolari, Matteo Rossi, Silvia Fringuello, Gilberto Settimi, i segretari eletti rispettivamente nei circoli di Orvieto Centro, Ciconia, Sferracavallo, Orvieto Scalo.
“Anche Orvieto, oggi più che mai, ha bisogno di tornare a riconoscersi in un progetto strategico di territorio – sottolinea ancora il Partito – Questo Congresso non segna il punto di arrivo bensì l’avvio di una nuova fase ed il punto di partenza per tornare a confrontarsi con la Città e disegnarne un nuovo scenario. Senza farsi sconti, muovendo innanzitutto dal dovere di una seria ed onesta autocritica e dall’analisi lucida di quanto è stato, come base dell’impegno per ciò che sarà”. “Il Partito Democratico deve essere e può essere l’alternativa credibile alla demagogia con cui la destra cittadina sta non governando i problemi della città e questo richiede ogni sforzo per tornare ad aprirsi ai contributi ed all’impegno che ognuno, cittadino, iscritto, simpatizzante, elettore, voglia dare nell’alveo di una coalizione di centro-sinistra”.
“La nuova fase ci prospetta sfide decisive. Se a livello nazionale dovrà aprirsi la stagione delle riforme per disegnare le basi dell’era post coronavirus (dalla sanità, di cui l’emergenza covid ci ha restituito tutta la fragilità e la disomogeneità, alla scuola che, già affetta da problemi cronici, ha evidenziato con la didattica a distanza i limiti di storture sociali e disuguaglianze; dal sistema economico alla crescita, legate necessariamente alle sfide europee, a partire dalla Next Generation EU, dal lavoro alle politiche sociali), analogo impegno richiederanno le sfide locali per presidiare i tanti temi che esigono risposte serie e non solo propaganda. Parte da qui il percorso per ascoltare, interpretare, condividere e costruire con un impegno condiviso ed aperto, innanzitutto ai giovani ed al prezioso capitale umano rappresentato dai Giovani Democratici. Siamo un partito che ha tante anime. Questa dovrà essere la nostra forza e non più la misura di dolorose lacerazioni”.