ORVIETO – Il bilancio di previsione pluriennale 2021/2023 è stato approvato (8 favorevoli; 5 contrari) ma la crisi della maggioranza è oramai evidente. Le dimissioni di Angelo Ranchino dal ruolo di vicesindaco, fatte passare come esigenze di natura professionale, avevano già acceso una spia sul fatto che qualcosa stesse accadendo ma quanto avvenuto nel consiglio del 4 marzo non è di poco conto.
E’ vero che il bilancio è stato approvato in tempi record, come ha sottolineato Stefano Olimpieri, pezzo da novanta della maggioranza che sostiene Roberta Tardani, ma è altrettanto vero che dei consiglieri della Lega era presente il solo Moscetti. Gli altri, Sacripanti in testa, erano in altre faccende affacendati.
Al di là di tutto, l’assenza di quasi tutti i consiglieri leghisti in sede di approvazione del bilancio previsionale, uno dei momenti più importanti della vita amministrativa di un Comune, è un fatto politico, soprattutto se letti alla luce delle dimissioni dello stesso Ranchino. Bocche cucite nella Lega, Davide Melone, il coordinatore cittadino, si limita ad un laconico “in questo momento non c’è da dire nulla, il dato politico è evidente” mentre gli altri consiglieri non vanno più oltre.
Tra i banchi dell’assise comunale la crisi della maggioranza si avvertiva oramai da molto tempo, i rapporti tra la sindaca e la Lega, ma anche con Forza Italia e FdI, stando ai bene informati all’interno del Palazzo, non sarebbero affatto idilliaci. La gioiosa macchina da guerra che aveva vinto le elezioni nella tarda primavera del 2019 sembra essersi impantanata nelle tensioni continue, tra l’eccessivo accentramento di cui Roberta Tardani viene accusata e un ormai latente mal di pancia del partito di maggioranza in consiglio comunale.
Dal partito di Salvini qualcuno accusa la sindaca di eccessivo presenzialismo, di aver accentrato sulla sua figura tutte le deleghe e, come le avrebbe rimproverato Ranchino, di non aver supportato adeguatamente i suoi assessori. Dall’altra parte della barricata, l’Opposizione torna sugli scudi, evidenziando il fatto politico dell’assenza dei consiglieri leghisti. Con un comunicato congiunto, la minoranza stigmatizza anche quanto avvenuto durante la fase dibattimentale dell’approvazione del bilancio, fase che in effetti non sembra esserci stata visto che nessuno della maggioranza è intervenuto. In un comunicato apparso subito dopo la fine del consiglio comunale, Barbabella, Mescolini, Giovannini, Germani e Croce, sottolineano che “l’assessore Pizzo presenta il bilancio come fatto puramente tecnico. In sostanza un documento che si blocca sul presente denunciando una logica di rinuncia. Nessuna visione territoriale, nessuna proposta di un qualche spessore per la città, nessun progetto di sviluppo, nessuna ambizione di unire le forze per contare qualcosa. Nessun intervento dei consiglieri di maggioranza in fase di discussione generale, e quindi sottrazione ad una normale possibilità di confronto costruttivo. Solo due dichiarazioni di voto con il consigliere Olimpieri ormai interprete principale dell’animo polemico di questa maggioranza”. Le nubi si addensano sopra il palazzo comunale e non è un fatto meteorologico, Roberta Tardani si è arroccata forte del suo indubbio successo personale, anche sui social, ma la sua maggioranza le ha già trasmesso due messaggi politici forti. Il terzo potrebbe essere dirompente. (G. M.)
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