ORVIETO – Voluta o meno, l’uscita del volume sulla nascita del pensiero critico filosofico e scientifico di Franco Raimondo Barbabella, è capitata proprio al momento giusto. “E venne il modo di ripensare il mondo“, è un titolo che già di per sé contiene la risposta su quanto avvenne nella Grecia del VI secolo avanti Cristo, e sembra adattarsi in maniera mirabile alla situazione del nostro tempo.
Uscito nelle scorse settimane per Intermedia Edizioni, il libro si sofferma sui primi passi che portarono al cambiamento epocale che in un certo senso è stato un vero salto evolutivo per l’Umanità: l’uomo che pensa sé stesso, che prende coscienza del proprio essere e del mondo che lo circonda provando a dare risposte razionali che non risiedessero nel mito o nella religiosità.
Da Talete in poi e fino ai nostri giorni, quelle domande ancora oggi valide, hanno scavalcato i secoli e dato all’Uomo una nuova visione di sé stesso, una nuova consapevolezza, dato fondamento alla scienza. Il libro del professor Barbabella, scritto in maniera chiara e accessibile anche ai non addetti ai lavori, si contraddistingue perché simile ad una vera e propria lezione di filosofia (e di filosofia della scienza) di cui l’autore, per anni, è stato insegnante nei licei orvietani.
L’attenta ricostruzione storica del contesto culturale, va di pari passo con la maturazione di quel pensiero critico che è “l’abilità di analizzare e valutare le informazioni per poter scegliere argomentando correttamente e confrontando il punto di vista mio con quello altrui riconoscendone la fallibilità”. Dunque, passo dopo passo, da Aristotele a Kant, l’intento del libro del professor Barbabella è quello di guidare il lettore, grazie ad una scrittura sempre gradevole, lungo i sentieri della ricerca autonoma e libera, come “risposta al bisogno ineludibile di aprire la mente alla scoperta dell’ignoto al fine di potersi orientare”.
Un’opera divulgativa di facile accesso che si spera Barbabella voglia proseguire, approfondendo gli ulteriori sviluppi di quella scienza che, per dirla con Heidegger, “nasce grande”, che ha insiti in sé tutti i tratti fondamentali che ne svilupperanno il decorso storico. Nell’epoca travagliata che ci troviamo a vivere, colti di sorpresa dall’inatteso e inaudito evento legato al virus che ha rimescolato, fino addiruttura a rimetterle in dubbio, tutte le certezze acquisite anche dalla scienza, la lettura di questo libro ci aiuta a riannodare i fili con le origini del pensiero critico e a farne tesoro. Un volume come questo andrebbe proposto anche nelle scuole, già dalle medie: una sorta di esperimento per coinvolgere gli studenti nella conoscenza delle grandi questioni che sono alla base non solo della nostra civiltà, ma del nostro stesso appartenere al genere umano. (Gabriele Marcheggiani)