Il Comitato di Tutela del Monte Peglia ha inviato una lettera al sindaco di Orvieto, Roberta Tardani per chiedere di rigettare il progetto Fotovolatico San Faustino FV e di schierasi a gran voce al fianco delle sue cittadine e dei suoi cittadini a difesa e tutela del territorio e di tutte le caratteristiche. Di seguito il testo della lettera:
“Egregia Sindaca,
il passaggio a uno stile di vita più ecocompatibile è una necessità improrogabile per la sopravvivenza del pianeta e, per questo motivo il ricorso alle energie rinnovabili gioca un ruolo fondamentale.
Tuttavia, l’uso di fonti alternative ai combustibili fossili non può andare a discapito della salvaguardia ambientale: tale uso sarebbe una contraddizione in termini che, minerebbe l’obiettivo primo di tali impianti.
Per questa ragione, come cittadini di Orvieto e abitanti del Monte Peglia, ci opponiamo con forza alla creazione del mega-impianto fotovoltaico San Faustino-San Bartolomeo e Le chiediamo con convinzione di non dare parere favorevole al progetto.
L’Umbria è da sempre considerata il ‘cuore verde’ d’Italia e Orvieto rappresenta per questa regione un tesoro di cultura, paesaggio e qualità della vita. Il Monte Peglia, in particolare, preserva ecosistemi rimasti finora miracolosamente inalterati: la storia di millenni ci ha consegnato un prezioso patrimonio, non a caso la zona è stata riconosciuta ‘Riserva della Biosfera UNESCO’ e nel documento piano di gestione Prot. 0038027 del 09/10/2018 il comune di Orvieto si impegna con l’Associazione Monte Peglia per l’Unesco a “riflettere su progetti che proteggono la biodiversità, il miglioramento del paesaggio, della sanità, del benessere e della coesione sociale”.
Ci appelliamo a questo protocollo sottolineando che L’installazione di 74356 pannelli in 40 ettari circa sui terreni delle aree di San Faustino e San Bartolomeo sottrarrebbe terre coltivabili e utilizzabili per l’allevamento nell’ambito di un lavoro di produzione di alimenti biologici di alta qualità, distruggerebbe in modo irreversibile un paesaggio da sempre amato e visitato dai turisti di tutto il mondo, ma, soprattutto, devasterebbe un agroecosistema di elevato pregio, presidio di biodiversità, dove la maggior parte di noi vive per scelta.
Noi non siamo contro le energie rinnovabili, ma riteniamo che vada favorita l’installazione di impianti fotovoltaici locali, sui tetti dei capannoni, delle abitazioni, dell’ospedale, dei laboratori, delle serre; nelle barriere antirumore che corrono lungo l’autostrada e la ferrovia; nella cartellonistica presente in molte vie di Orvieto Scalo e in tutte le mille coperture che non sottrarrebbero terre all’agricoltura.
Oltre a ottenere il duplice vantaggio di produrre energia pulita e utilizzata in loco, senza perdite dovute al trasferimento da punto di produzione a punto di utilizzo, questo tipo di installazioni eviterebbe i rischi di infiltrazioni mafiose, che purtroppo sempre più spesso accompagnano le speculazioni legate ai mega-impianti fotovoltaici, eolici, e non solo.
Noi crediamo che il Monte Peglia vada vissuto, non sfruttato. E che vada vissuto in armonia con l’ambiente, preservandone la ricchezza di biodiversità e trasmettendone l’inestimabile patrimonio alle generazioni future. Confidando in un suo sostegno alla nostra opposizione, chiediamo a Lei ed alla Giunta del Comune di Orvieto una posizione politica forte e chiara volta a rigettare il progetto in oggetto”.