ORVIETO – La storia culturale di Orvieto è ricca di personalità illustri ed eclettiche, versate in qualsiasi tipo di forma artistica e culturale. Elena Bonelli, pianista e poetessa dialettale, per Orvieto è stata una figura fondamentale, fondatrice di salotto culturale dedicato alle arti. Salotto Bonelli costituiva un ritrovo abituale per tutti gli appassionati di musica classica, i quali riuniti nella dimora della signora Elena erano sempre pronti ad applaudire, sostenere e incoraggiare i tanti giovani allievi, orvietani e non, allo studio serio e attento dell’arte musicale. Elena Bonelli, diplomata al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma all’età di 16 anni, tiene successivamente concerti sia come solista che con complessi da camera, riscuotendo un certo successo.
Diventa insegnante privata di pianoforte e di educazione musicale presso la Scuola Media di Orvieto, per poi collaborare, a partire dal 1979, con la Scuola Comunale di Musica che aveva contribuito a creare insieme a Adriano Casasole. La Bonelli però ha dimostrato di avere una predisposizione anche per l’arte poetica, realizzando numerosi libretti e opuscoli di poesia dialettale, per rivalutare il dialetto locale, “in cui con ironica vitalità – ricorda la dottoressa Annarita Bellini – sferza usi e costumi cittadini e commenta con sagacia piccoli e grandi eventi del mondo a lei contemporaneo. Inoltre collaborò con Salvatore Accardo e Alba Novella Schirinzi”. “Credo che Elena Bonelli amasse molto la sua città – sottolinea sempre Annarita Bellini – e, soprattutto, desiderasse che la musica fosse patrimonio culturale di tutti i cittadini.
Tutte le sue azioni provano questo:
-la costituzione insieme a Carlo Zecchi dell’Associazione Amici della Musica di Orvieto nel 1954
-l’istituzione della Scuola Comunale di Musica per la quale si spese con trascinante entusiasmo
-la creazione del Salotto Bonelli, punto di riferimento per molti musicisti orvietani, soprattutto giovani”.
Una rigorosa ma amorosa passione per lo studio del pianoforte, per la musica classica e l’arte musicale tout court, senza tralasciare le radici linguistiche e dialettali della sua città natale, omaggiate in forma poetica, Elena Bonelli resta così un’orvietana illustre e affascinante nella sua versatilità culturale, un’icona da ricordare e da omaggiare come avvenne l’8 marzo 2018 con l’intitolazione a suo nome di una panchina rossa.
“Fu un insegnante capace, sensibile – ricorda la Bellini. Ricordo con piacere il suo metodo di insegnamento che ci rendeva partecipi di ogni attività e che riusciva a far emergere in ciascuno di noi le doti e le capacità possedute. E poi, la passione che è riuscita a trasmettermi per l’ascolto della musica classica, insegnamento non scontato negli anni sessanta. Per tutti questi motivi, l’otto marzo 2018, nell’ambito del progetto scolastico Quadri di Orvieto, l’Istituto Comprensivo Orvieto Baschi ha dedicato a Elena Bonelli una panchina nel piazzale della Scuola Media di piazza Marconi”.
Per tenere viva la memoria di questa grande e poliedrica docente e artista orvietana, la stessa Annarita Bellini ha realizzato un racconto a lei dedicato. “Il mio racconto si intitola “Un violino nel tempo” – ha spiegato Bellini – e descrive l’attività della professoressa di musica Elena Bonelli e la ricaduta dei suoi insegnamenti su un giovane allieva piena di sogni e speranze. Il testo è inserito nella rosa di racconti selezionati per il V° Concorso Letterario Elca Ruzzier 2020 bandito dalla Casa Internazionale della Donna di Trieste. La casa editrice è: Vita Activa Edizioni Trieste. La data ufficiale dell’uscita del libro non c’è ancora”. (Valentino Saccà)