di Renato Piscini
E’ una questione di visioni lunghe, disertando il presente, in quanto i politici del presente, incapaci di ricordare la storia, debbono guardare aldilà delle loro convenienze. Tempo che viene consumato dalla fretta appunto delle convenienze tralasciando il tempo che si guadagnerebbe guardando ad una visione.
Per tenere testa al passare del tempo ci vuole memoria quindi rimediare al vuoto di visione per essere i costruttori del domani.
RITORNO AL FUTURO! passando da Macchiavelli a Spinoza ..i cittadini delle epoche repubblicane punivano l’elite per la corruzione e il tradimento più di quanto non facciano le democrazie contemporanee. Infatti i cittadini non si sentivano praticamente liberi se permettevano ai governanti di farla franca causando disastri in una degenerazione oligarchica, sfidando l’elite nel chiedere sempre maggiore potere economico e politico. Per Spinoza altresi’ la politica era un’arte complessa ed una realtà in cui si misuravano le passioni, riprendendo il realismo politico del Macchiavelli, infatti questi recitava: il potere assoluto diventa facilmente tirannia negando la libertà e portando disordine; il diritto naturale di ogni individuo è sacrosanto e libero di esprimersi sottraendo potere al Sovrano.
Quindi grande ritorno alla spesa pubblica ritornando alla unica politica di visione per essere i custodi del domani verso un populismo progressista che contesti gli ingiusti vantaggi di una minoranza . Draghi cerchi di essere un “principe civile” per un interesse del popolo e del bene comune . Via insicurezza e tergiversare in eccesso perchè il tempo si vendica .