Oltre trenta aziende agricole, 10 comuni e numerose associazioni della società civile. Così si presenta ai nastri di partenza il Biodistretto del Lago di Bolsena che, ancor prima della sua costituzione formale, registra un consenso esteso fra cittadini, amministratori e produttori che promette di farne un vero protagonista dello sviluppo locale, un soggetto in grado di guidare quel processo di transizione ecologica richiesto dall’Unione Europea. Il costituendo Comitato promotore lancia la sua proposta per ripensare il territorio in un’ottica di sostenibilità e rispetto per l’ambiente, per creare nuove opportunità economiche e per fare del comprensorio del Lago di Bolsena un’eccellenza del territorio italiano.
Il Biodistretto tiene in conto il forte legame tra amministrazioni pubbliche, aziende, istituti scolastici, associazioni, operatori turistici e consumatori per una gestione integrata delle risorse locali, potenziando le produzioni biologiche e favorendo la valorizzazione delle ricchezze naturali e culturali del comprensorio.
Acquapendente, Bolsena, Celleno, Cellere, Gradoli, Grotte di Castro, Latera, Montefiascone, Proceno, San Lorenzo Nuovo. Sono questi i primi comuni ad avere aderito, con delibere ufficiali, al costituendo Comitato promotore del Biodistretto. Una lista destinata ad allungarsi considerando che ulteriori delibere sono già all’ordine del giorno. I Biodistretti sono stati riconosciuti dalla FAO come strumenti efficaci ed innovativi per una governance territoriale sostenibile e rappresentano oramai una realtà in Italia dove ne sono stati attivati oltre trenta.
Molti i vantaggi per le aziende, biologiche o in fase di conversione, che decideranno di aggregarsi alle 32 realtà agricole già aderenti: gli agricoltori biologici vedrebbero una diffusione capillare ed una valorizzazione dei loro prodotti in tutte le realtà commerciali, di ristorazione, nelle mense pubbliche (anche scolastiche) del comprensorio lacustre, anche grazie alla creazione di un marchio specifico del “Biodistretto Lago di Bolsena”, che si configurerebbe come garanzia di qualità e strumento di promozione territoriale.
Tanti i vantaggi anche per i cittadini che vedrebbero tutelata la loro salute, la produzione locale di alimenti biologici di qualità e la bellezza del paesaggio. Il Biodistretto, attraverso l’organizzazione di eventi di formazione, informazione e di mercati contadini, rappresenterà un centro di coesione sociale, scambio culturale e artistico, oltre che una grande occasione per il mondo degli operatori turistici che avranno la possibilità di destagionalizzare l’offerta puntando anche sul turismo rurale.
Ruolo fondamentale anche per le istituzioni scolastiche, pronte ad inserire nei piani di formazione l’educazione ambientale. Non è un caso che il logo del Biodistretto sia stato disegnato proprio da uno studente della scuola secondaria di Grotte di Castro. Ma a beneficiare dalla creazione del Biodistretto sarà soprattutto il lago e la falda acquifera tutelati da un’agricoltura sostenibile grazie alla riduzione di fertilizzanti, agrofarmaci e diserbanti dannosi utilizzati nell’agricoltura convenzionale.
Il Gruppo di Avvio del futuro Biodistretto si avvale dei contributi di enti scientifici e culturali, fra cui l’Università della Tuscia, il CNR, l’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente (ISDE), e di un Comitato scientifico che vede, ad oggi, la partecipazione di oltre venti tra agronomi, biologi, geologi, avvocati, medici, ecologi, ingegneri, fisici, archeologi, giornalisti. Le riunioni del Gruppo di Avvio del Biodistretto sono inclusive, partecipate da una variegata rappresentanza di enti ed associazioni della società civile. Fine ultimo, designare il vero Comitato Promotore e veleggiare verso la costituzione del Biodistretto del Lago di Bolsena.