“Se mi avessero chiesto di scommettere su chi avrebbe criticato in maniera infantile un’iniziativa di promozione turistica per la città, quella simbolica organizzata in occasione di San Valentino, non avrei avuto dubbi a dire che sarebbero stati i consiglieri di opposizione e in particolare quelli del Pd”.
Risponde così il sindaco Roberta Tardani alle critiche mosse dal Gruppo del Pd di Orvieto in merito al recovery fund. “Solo chi in questi ultimi anni ha mortificato la città in questo ambito, e non solo, non può infatti comprendere l’importante lavoro che si è iniziato in questi mesi e che si sta facendo proprio in questi giorni sul fronte del marketing territoriale con il prezioso contributo delle istituzioni, associazioni e categorie cittadine. La visibilità mediatica che ha avuto Orvieto nell’ultimo anno, che consideriamo un investimento in vista di una auspicabile ripartenza, è del tutto evidente che non la hanno vista nemmeno in “cartolina”.
Purtroppo – aggiunge il primo cittadino – non mi stupiscono nemmeno i toni del comunicato dei consiglieri del Pd, condito da insulti e dileggi, tipici di quella arroganza politica della sinistra di cui malgrado la giovane età si fanno ancora interpreti in assenza di qualsiasi tipo di proposta e contenuto”.
“Sul Recovery Fund ho detto in consiglio comunale che il confronto tra Comuni e Regione e tra Regioni e Governo è ancora agli inizi tanto più che con l’avvento di Mario Draghi le cose sono destinate a cambiare ed evolversi. Orvieto non è stata esclusa dalla prima bozza di interventi che potrebbero essere finanziati con i fondi del Recovery Fund e ci sono, ad esempio, importanti investimenti sull’asse del fiume Paglia e sulle scuole, ma alla Regione abbiamo manifestato la necessità di intervenire anche su altri ambiti, in particolare su infrastrutture e sanità. Questioni che abbiamo sottoposto alla presidente Tesei sin dall’inizio del suo mandato e a prescindere dal Recovery Fund, criticità che ci trasciniamo da anni per l’inerzia di chi ha governato la Regione negli ultimi 50 anni con l’accondiscendenza e la subalternità di chi oggi si agita dai banchi dell’opposizione e che di treni persi se ne intende bene”.
“Crediamo ancora che Orvieto possa giocare la partita dell’Alta Velocità – rimarca Tardani – e continueremo a sostenerlo in tutte le sedi ma sappiamo bene che la sfida è complicata e non ha tempI immediati. Preferiamo nel frattempo ottenere collegamenti ferroviari che accorcino i tempi di percorrenza con Roma e Firenze, che ci consentano di agganciare l’Alta Velocità da sfruttare a fini turistici, economici e per rendere Orvieto attrattiva anche dal punto di vista della residenzialità”.
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