Tutto cambia ma non al Comune di Orvieto. Si è visto l’altro ieri in Consiglio comunale: niente dialogo, artificiose accuse di strumentalizzazione su iniziative di minoranza semplicemente doverose, chiusura sulle proposte, atteggiamento piccoso e polemico della sindaca. Ci dispiace doverci stare sopra, ma non possiamo più tacere, soprattutto perché il periodo che viviamo richiede di passare ad atteggiamenti solo costruttivi e responsabili.
Ci limitiamo a riferire quanto accaduto a proposito dell’interrogazione sul centenario della morte di Luigi Mancinelli, che esaspera un atteggiamento generale e ormai consueto e perciò inaccettabile. Le minoranze chiedevano di conoscere se e quale programma avesse approntato l’Amministrazione per celebrare adeguatamente questo centenario. Eravamo a ridosso del 2 febbraio, giorno della ricorrenza, e nulla ci era stato comunicato. Nell’interrogazione non era citata la Scuola di musica, cosa ovvia visto che si chiedeva che cosa intende fare l’Amministrazione, non la Scuola di musica. Peraltro nella presentazione, essendo poi stati informati delle iniziative della Scuola di musica, naturalmente al di fuori dei canali istituzionali, non solo è stato dato atto dell’impegno della stessa Scuola riconoscendone i meriti, ma è stata abbondantemente chiarita la natura propositiva dell’interrogazione.
Non è bastato. La sindaca ci ha accusati di aver dimenticato di citare la Scuola di musica. Non è stata nemmeno sfiorata dal sospetto che c’è una differenza tra ciò che fa la Scuola di musica e ciò che spetta istituzionalmente all’Amministrazione comunale, e che, se l’Amministrazione conferisce ad altri soggetti l’incarico di svolgere determinate attività, seppure si tratti di soggetti emanazione dello stesso Comune, questo non la esime dallo svolgimento di suoi propri compiti istituzionali e soprattutto di rispondere alle richieste di informazione e di chiarimento dei consiglieri.
Infine, non è stata nemmeno sfiorata dal sospetto che forse sarebbe stato, se non obbligatorio, certamente utile e corretto informare preventivamente tutti i gruppi consiliari del programma di iniziative e manifestazioni di un evento che come questo, per la portata che ha in termini di immagine e di promozione della città, non è di proprietà né della sindaca né della maggioranza ma di tutti, proprio di tutti.
Non contenta di ciò, la sindaca ci torna sopra polemizzando ancora con le minoranze sulla sua pagina fb istituzionale come se le risposte date in Consiglio non ci fossero state, così come i chiarimenti intervenuti. Addirittura, accusa le minoranze di non conoscere la città. Evidente, forse la voglia di polemizzare per lei è troppo forte per accorgersi semplicemente che è falso, fuori luogo e fuori tempo. Invitiamo dunque la sindaca a fare finalmente la sindaca. Le ricordiamo che il suo ruolo è istituzionale, e che lei sta lì per risolvere i problemi, non per essere divisiva, non per fare campagna elettorale permanente.
La invitiamo dunque a impiegare il suo tempo nelle cose utili alla città, perché questo è il tempo del contrasto alle conseguenze della pandemia e il tempo delle iniziative per preparare il rilancio della città e del territorio. Attendiamo proposte serie su ospedale e sanità, su viabilità e trasporti, sull’uso produttivo e coordinato del patrimonio, su teatro e palazzo dei congressi, su turismo e cultura, insomma sulle sofferenze e sul rilancio della città e del territorio. Noi ci siamo.
Si eviti di aggiungere al fallimento del governo regionale anche quello del governo locale per passiva accettazione di un non fare pesantemente penalizzante, per gusto di contrapposizione e per cecità di propaganda.
I consiglieri comunali
Franco Raimondo Barbabella – Cristina Croce – Giuseppe Germani – Federico Giovannini – Martina Mescolini