Capisco la difficoltà di accettare una sconfitta, ma la reazione del mio ex Presidente, mi sembra del tutto esagerata, e, forse, la collera che si legge nelle sue parole ne è una conferma. E’ difficile infatti pensare che lo stesso, che è stato il regista di tutta la vicenda che si è svolta il 20 ottobre scorso, non sia anche dietro al ricorso al TAR, certo è che non poteva stare davanti perché non aveva una poltrona che gli consentiva di essere il quarto ricorrente. Una cosa è chiara e certa a tutti, avrebbe voluto mantenere quella del Gal per ulteriore lungo tempo visto che, l’intento dilatorio reiterato per il rinnovo del direttivo del Gal, peraltro scaduto da 10 mesi, era ben chiaro ed evidente a tutti. Forse anche per questo i soci hanno invece deciso di andare avanti in modo fermo e democratico, dimostrazione del fatto che la scelta sul nuovo direttivo era ampiamente condivisa. Riassumo brevemente i fatti che lui cita per chiarezza:
la richiesta che il Tarparelli ha fatto alla sottoscritta del rinvio dell’assemblea a poche ore da quando si doveva tenere, era ampiamente illegittima in quanto si basava sul fatto che non avremmo potuto tenerla sulla base del DPCM del 18 ottobre 2020 che prevedeva ulteriori norme anti Covid, dimenticando che il Gal è un Ente privato, per cui per lo stesso non c’era divieto ma eventualmente una forte raccomandazione. E che il Gal è un Ente privato, oltre ai regolamenti dell’Unione Europea, lo conferma la sentenza del TAR.
La seduta era un riaggiornamento della precedente riunione dell’11 settembre quindi solo l’assemblea poteva prevederne il rinvio. Inoltre la lettera del Tarparelli che aveva predisposto per il rinvio non conteneva né l’ora, né il giorno, né la sede e neanche l’ordine del giorno di una nuova riunione, tutti requisiti obbligatori per qualsiasi tipo di rinvio. Oltretutto non era supportata da una delibera del Consiglio Direttivo.
Il socio che chiedeva il rinvio dell’assemblea era il solo Comune di Panicale, facendo notare peraltro che sarebbe stato necessario un regolamento per la possibilità di votare a scrutinio segreto in modalità remoto. Pensando che i regolamenti devono essere approvati dall’assemblea, che sarebbe stato necessario quindi riconvocare non solo rinviare e tenendo conto che le restrizioni per il Covid si sarebbero inasprite come poi è avvenuto, il tentativo dilatorio sarebbe stato per ben più di qualche giorno. Altre tre amministrazioni non hanno chiesto il rinvio ma solo lumi sullo svolgimento dell’assemblea.
La sottoscritta, supportata dal parere dell’avvocato Michele Contartese, lo stesso che ha vinto il ricorso al TAR congiuntamente all’avvocato Michele Damiani, ha inteso tutelare il Gal da attacchi che tutti avevamo capito tendevano ad una destabilizzazione. Sono convinta di aver agito esclusivamente nell’interesse dell’Associazione, dei soci e soprattutto di un territorio che aspetta risposte da noi sui progetti e su un sostegno all’economia locale, soprattutto oggi e, per questo, servono organi legittimati.
Solo su una cosa sono d’accordo con Vittorio Tarparelli, sulla sua virus persuasiva nei confronti dei soci, mentre per quanto riguarda il Marchese del Grillo, non credo che il mio ex Presidente possa essere annoverato tra i popolani vista la sua spiccata capacità di elaborazione culturale, a volte, come in questo caso, cercando anche una assonanza con le fredde e noiose regole amministrative.
Francesca Caproni – Direttore del Gal Trasimeno – Orvietano