L’Amministrazione Tardani ha presentato in questi giorni la proposta del suo secondo Bilancio di previsione triennale (2021-2023). Anche quest’anno, come era già avvenuto per il 2020, le finanze comunali saranno sostenute da importanti risorse straordinarie trasferite dallo Stato e reiterate in buona parte anche per il 2021 a causa del perdurare della crisi pandemica. Tuttavia nel 2020 a fronte di circa +5 milioni di euro extra avuti a disposizione e costituiti in parte da trasferimenti diretti e in parte dalla liquidità concessa attraverso la rimodulazione dei mutui , le reali perdite subite dal Comune di Orvieto, in termini di minori entrate da Parcheggi, Pozzo ,TDS , ecc.., si erano attestate a circa -1,3 milioni.
Dunque solo un quarto delle somme straordinarie a disposizione sono state usate per compensare i mancati incassi mentre della restante parte solo poco più della metà è stata impiegata a beneficio diretto della comunità attraverso sgravi tributari e interventi sul sociale. E’ innegabile invece che una parte consistente delle suddette risorse straordinarie sia servita, seppur indirettamente, a far fronte a una rinascente criticità del Bilancio comunale ovvero un incremento preoccupante del Fondo crediti di dubbia esigibilità che sono poi i soldi che percentualmente bisogna accantonare ogni anno per tutto ciò che non si è riusciti a incassare.
Nel 2021 tale accantonamento è balzato a 1.450.887 euro per aumentare ancora nella previsione per il 2022 e 2023 a fronte di una mole di Residui attivi che ha già sfondato gli 11 milioni di euro. Se dunque non vi fossero state le risorse speciali del Covid quell’accantonamento avrebbe richiesto di operare dolorosi e forse insostenibili tagli alla spesa ordinaria. Considerato che non è mai una buona idea coprire finanziariamente gli accantonamenti ordinari attraverso risorse straordinarie bisognerà affrontare il problema già dal prossimo esercizio in maniera più strutturale e lungimirante.
Considerato, peraltro, che la spesa è già ridotta all’osso e sostanzialmente ingessata se è vero , come è vero, che il più importante asset di sviluppo sul quale l’Amministrazione Tardani ha puntato ovvero il Turismo presenta uno stanziamento che per ognuno dei prossimi tre anni è di appena 200.000 euro, la metà di quanto era stato speso e consolidato nei trienni precedenti. Non vorremmo che la storia dei tagli per far quadrare il bilancio, finite le iniezioni di morfina statali, si dovesse ripetere come ai tempi del Pre-dissesto. Quella esperienza e soprattutto il modo in cui ne siamo usciti mettendo a reddito i beni comuni dovrebbe averci insegnato che l’equilibrio finanziario di un Comune speciale come quello di Orvieto si trova solo cercando sempre nuove entrate strutturali.
E’ come andare in bicicletta se pedali trovi l’equilibrio se stai fermo cadi. Bene, invece, aver presentato con poco ritardo la proposta di bilancio evitando una più lunga e complicata gestione provvisoria. Un’ultima chiosa : il pre-Consuntivo 2020 si chiude con un avanzo di amministrazione di oltre un milione di euro, colgo l’occasione per suggerire ad alcuni Consiglieri di maggioranza di astenersi dal criticare, come avevano sempre puntualmente fatto negli anni passati, l’ Assessore al bilancio attualmente in carica per questa circostanza che, oggi come ieri, non ha nulla a che vedere con soldi non spesi o persi.