Temo che l’esondante direttore del GAL Francesca Caproni – direttore ma, all’uopo, anche Presidente (soprattutto), Consiglio direttivo, Assemblea dei soci, Coreografa e Scenografa – abbia trovato la mia replica irriguardosa. E, a giudicar dal veleno della penna, l’irritazione dovrebbe avergli levigato il sentire, perfezionandogli intuito e sensibilità. Cosicché Ella ha scoperto più cose sul mio conto che un medico di stretta osservanza ippocratica. Intanto la presenza, in quantità, dell’atra bile, l’umore collerico che accompagna ogni disonorevole sconfitta.
Poi il tarlo malefico e immondo dell’ambizione, veleno dell’anima, tormento di quanti, come me, ogni dì piatiscono presidenze bussando invano alle porte dei potenti, siano essi sindaci dell’Orvietano e del Trasimeno o pacifici soci del Gal. E che dire – roba di superbo interesse frenologico e giustamente segnalati dal direttore – dei sotterfugi, delle spregevoli trovate dilatorie (compresa la pandemia e le improrogabili scadenze contabili d’agosto), dei fiati mendaci o del buccinare infido, orditi al solo scopo di rinviare il momento del redde rationem? O, peggio, dell’inverecondo spettacolo, aberrante e feticista, di una gelosia (non di amori muliebri ma di poltrone), straziante come quella dell’Otello verdiano?
Ma, o pianto, o duol! m’han rapito il miraggio
dov’io, giulivo, ~ l’anima acquieto.
Spento è quel sol, quel sorriso, quel raggio
che mi fa vivo, ~ che mi fa lieto!
Insomma: una scena ignominiosa, durata mesi e consumatasi nell’apoteosi del 20 ottobre 2020. Scena da me allestita per restare in sella a quel mirabile destriero che tanta gloria – alla maniera intesa da Francesco Guccini – offre ad ogni bravo cavaliero. Dinanzi a tanta incontestabile evidenza, mi dichiaro colpevole, sconfitto e su di me piombi la giusta afflizione che attende i ribaldi, i giacobini e i rosiconi!
Ma, prima di raggiunger l’eremitaggio, una cosa, come fosse Antani, mi sia concessa di sapere: Dott.ssa Caproni – Lei che da tutte le mattine del mondo, ripete davanti allo specchio “le Gal, c’est moi” – quand’è che vorrà iscrivere all’ordine del giorno del Consiglio Direttivo dell’Associazione la mia richiesta di provvedimenti disciplinari a suo carico? (Vittorio Tarparelli)