Si è conclusa la prima fase del progetto “Musei in Rete per il Territorio”, una delle esperienze più avanzate nel circondario orvietano per il coinvolgimento e messa in rete dei piccoli musei, un’importante opportunità anche per sperimentare la co-programmazione e l’integrazione delle attività delle strutture museali esistenti. Il progetto è stato realizzato con il contributo della Regione Umbria (L.R. 24/2003) e ha visto la partecipazione di 8 strutture museali distribuiti su sei Comuni:
Castel Viscardo (Capofila del progetto) – Museo Etnografico “Cotto, Arte e Tradizioni”;
Allerona – Museo dei Pugnaloni e Museo dei Cicli Geologici;
San Venanzo – Museo Vulcanologico;
Monteleone d’Orvieto – Centro Documentazione “Attilio Parelli”;
Parrano – Centro Documentazione Territoriale;
Orvieto – Pozzo della Cava e Orvieto Underground;
Significativa la partecipazione dei Comuni interessati (Castel Viscardo, Allerona, San Venanzo, Monteleone d’Orvieto, Parrano) e delle Associazioni, Cooperative sociali e altre Imprese che gestiscono i musei (Ass. GAIA, O.A.S.I. Coop. Soc. di Comunità, Speleotecnica Srl, Il Pozzo della Cava), nonché dell’Ecomuseo del Paesaggio Orvietano che ha garantito il coordinamento e il supporto tecnico e scientifico.
Il progetto si è inserito in un contesto diversificato sul piano strutturale e organizzativo, permettendo di livellare e creare maggior equilibrio tra le strutture e programmare interventi maggiormente integrati con iniziative comuni e calendari condivisi. Il filo conduttore tematico, rappresentato dalla “Terra”, è stato declinato nei suoi possibili e molteplici profili, trattando elementi quali la pietra vulcanica, l’argilla, le terre cotte, le tradizioni rurali e artigiane, i fossili, le cavità sotterranee, gli aspetti immateriali che alla terra si ispirano quali la musica, l’arte, la poesia.
Il cuore del progetto è culminato con l’arrivo del secondo lockdown autunnale e se da un lato questa circostanza non ha permesso la piena realizzazione delle proposte, dall’altro ha aperto nuove prospettive, delineando un risultato complessivamente positivo nonostante la chiusura imposta dei Musei.
Quattro i campi di attività tematici e funzionali, con azioni comuni e individuali:
– Attività a carattere formativo, divulgativo ed educativo: eventi, iniziative, escursioni, visite, video-presentazioni e conferenze on-line, produzione di un calendario condiviso e programmi coordinati “Antenne Aperte”.
– Materiali e strumenti informativi e digitalizzazione: prodotti video ed informatizzazione dei materiali, dei reperti e in generale del patrimonio conservato nei musei https://www.youtube.com/playlist/museinrete
– Comunicazione ed informazione digitale: siti internet, pagine social, sia per le singole strutture che per il network (FB: Musei in rete).
– Rafforzamento e costruzione della capacità e ottimizzazione della gestione dei musei: aumento delle aperture; impiego e inclusione di personale dedicato ed esperto; creazione di un coordinamento permanente per la co-programmazione e l’avanzamento progettuale; produzione di proposte per pacchetti di visita e fruizione integrati che includono servizi comuni, campagne coordinate di comunicazione, attività collaterali e percorsi di visita tematici.
Musei in Rete per il Territorio ha rappresentato in conclusione un primo vero banco di prova per la costruzione di una rete territoriale dei musei situati nel circondario Orvietano, uniti nel tema simbolico della “terra” e nel rapporto eterno tra l’uomo e la natura che gli ultimi avvenimenti impongono di rivedere e ripensare profondamente e che costituisce la base su cui poter organicamente continuare a costruire il progetto.
Pagina FB: @Museinretexilterritorio
Contributi video:
https://www.youtube.com/playlist/museinrete
Musei in Rete per il Territorio
Coordinamento Tecnico Scientifico: Ecomuseo del Paesaggio Orvietano
Ente Capofila: Comune di Castel Viscardo
Enti Partner: Comune di Allerona, Comune di Parrano, Comune di Monteleone d’Orvieto, Comune di San Venanzo, Associazione GMP GAIA, Coop. Soc. di Comunità O.A.S.I., Il Pozzo della Cava, Speleotecnica srl.
Realizzato con il contributo della Regione Umbria