ORVIETO – Ormai è stato constatato che la città di Orvieto ha dato i natali a diversi artisti sia in ambito musicale che in ambito cinematografico, oppure ha ospitato artisti provenienti da altre parti d’Italia, i quali hanno eletto la città della Rupe a luogo dell’anima.
Il regista Pino Tosini, di origini emiliane, lo sceneggiatore Enrico Medioli, nativo di Parma e il maestro Alberto Lattuada Milanese e orvietano d’adozione. Però nella storia del cinema
popolare italiano ci sono anche nomi meno noti di personalità che hanno reso importante la nostra arte cinematografica i quali sono proprio in questa città “alta e strana”, come la definiva Gabriele D’Annunzio.
E’ il caso di Umberto Scarpelli, nato a Orvieto nel 1904, il quale è da considerarsi un autentico pioniere del nostro cinema perché già attivo nel settore dai primi anni del sonoro in veste di aiuto-regista in numerosi film nel decennio 1930-40, come La cieca di Sorrento (1934) di Nunzio Malaso
mma con Anna Magnani e Luciano Serra, pilota (1938) diretto da Goffredo Alessandrini e interpretato da Amedeo Nazzari. Ha scritto numerose sceneggiature spaziando dal film biblico alla commedia, per poi diventare direttore di produzione.
In tale veste collaborò nel dopoguerra alla realizzazione di alcune opere di carattere neorealista, come Sciuscià (1946) e Ladri di biciclette (1948), ambedue di Vittorio De Sica.
Scarpelli fu anche regista, sebbene si annoverano nella sua filmografia pochi titoli, di questi si ricordano un buon prodotto biografico sul pontefice Pio X, Gli uomini non guardano il cielo (1952) e una pellicola fantascientifica a basso costo, Il gigante di Metropolis (1961), caratterizzata da una certa suggestione di immagini e di atmosfera.
Poco altro si sa di lui e di quanto la città di Orvieto abbia avuto legami con il suo lavoro, perché Umberto Scarpelli ancora oggi resta una personalità poco studiata e indagata anche da esperti della materia, e questa potrebbe essere l’occasione per la città di Orvieto per riscoprire i suoi film e il suo operato di artigiano e pioniere del cinema italiano.
(Valentino Saccà)