Di questa situazione ha risentito anche l’attività del Teatro Mancinelli per cui si sarebbe dovuta aprire una stagione nuova dopo la messa in liquidazione della TeMa e la decisione di riprenderne la gestione diretta. Su questo fronte, alla luce dell’incertezza che abbiamo ancora davanti per via dell’emergenza Covid e sulla scorta dell’esperienza fatta lo scorso anno, quando per due volte abbiamo programmato una mini stagione culturale salvo poi dover rinunciare, bisogna essere tuttavia molto chiari: il teatro sarà aperto e a disposizione delle attività e delle manifestazioni che si potranno svolgere ma non è possibile immaginare una stagione teatrale come eravamo abituati a fare non prima del prossimo autunno.
Stiamo tuttavia pensando a spettacoli e iniziative culturali da svolgere nei mesi primaverili ed estivi, se ce ne saranno le condizioni, pronti a dirottarli anche all’aperto se fosse necessario, come abbiamo sperimentato con grandissimo successo a luglio scorso con il concerto di Allevi in piazza Duomo.
Il Comune gestirà direttamente il Teatro, affidando la direzione artistica e appaltando i servizi possibilmente in una gestione integrata con il Palazzo del Popolo per cui, dopo l’ennesima esperienza fallimentare, occorre cominciare a ripensarne l’utilizzo e se sia più possibile – con tutta franchezza – continuare a chiamarlo e a considerarlo Palazzo dei Congressi.
Questo presuppone una riflessione complessiva su tutti i contenitori della città anche con scelte determinate. Proprio in questi giorni abbiamo avviato delle verifiche tecniche per predisporre lo spostamento della sede dell’associazione Lea Pacini e quindi dei costumi del Corteo Storico.
Abbiamo già avviato le verifiche tecniche per lo spostamento al palazzo dei Sette, una soluzione che abbiamo condiviso all’interno della maggioranza e che ho partecipato agli stessi rappresentanti dell’associazione che si sono dimostrati favorevoli alla soluzione. Un luogo prestigioso per un tesoro della città che intendiamo promuovere e valorizzare adeguatamente anche trovando una soluzione per la musealizzazione dei costumi. Una ipotesi, suggestiva ma fattibile, già c’è anche se è ancora prematuro parlarne nel dettaglio.
Un ragionamento concreto si è aperto anche su un altro contenitore importante della città, l’ex ospedale di piazza Duomo. Rivendichiamo innanzitutto lo stop alla vendita deciso dalla Asl dopo il quarto bando andato deserto, lo avevamo detto in passato che questa non era la soluzione giusta e il tempo ci ha dato ragione.
L’ipotesi sul tavolo, sulla quale il neo direttore generale De Fino ha dato disponibilità, è quella di realizzare nell’immobile di piazza Duomo la Casa della Salute che era stata prevista all’ex Piave negli spazi di proprietà della Regione. Una previsione poco sensata, che sappiamo allora servi alla Regione per andare in soccorso al bilancio del Comune, considerato che avrebbe potuto condizionare eventuali progetti di rifunzionalizzazione del casermone. Anche sull’ex Piave, archiviati progetti che erano serviti ad altri solo per fare campagna elettorale, abbiamo avuto degli interessamenti e avviato contatti con Invitalia, che ha già effettuato un sopralluogo, per la ricerca di potenziali investitori.
“Ascolto musicale”, riparte un’esperienza unica siglata UniTre
Il M° Riccardo Cambri è pronto a riavviare “Ascolto Musicale”, corso storicamente seguitissimo dagli associati dell’Unitre: Martedì 15 Ottobre...