ORVIETO – Il bagaglio musicale che da sempre si è portato dietro Rodolfo Maltese, durante la sua carriera, annoverava gradi maestri della chitarra e del pianoforte, come Segovia e Rubinsten, quanto giganti del jazz statunitense come Montgomery, Evans e Coltrane. Nato a Orvieto, “Città a cui è sempre stato molto legato e dove circa dieci anni fa organizzò un concerto insieme a una sua amica, anch’essa orvietana“, come ricorda la moglie Ines.
Nel 1966 entra a far parte della band Homo Sapiens, partecipando così nel 1971 al ″Festival Pop di Nuove tendenze” , alle Terme di Caracalla a Roma, dove ha conosciuto Vittorio Nocenzi il quale gli ha proposto di suonare con il Banco del Mutuo Soccorso, uno dei gruppo di rock progressivo più noti e apprezzati del periodo.
Rodolfo Maltese passa così dalle sonorità pop degli Homo Sapiens a quelle prog del Banco, incidendo così con la band l’album capolavoro “Io sono nato libero“.
Maltese inizia così ad intraprendere una lunga carriera con la band prog italiana, non solo come chitarrista ma anche alla sezione fiati, restando componente del gruppo fino al 2015, anno in cui morì a Roma.
Ma in tutti questi anni di collaborazione con il Banco, Rodolfo spaziò su più fronti musicali come era nel suo dna, nel 1979 collabora con il pianista Franco D’Andrea al Capolinea Jazz Club di Milano, mentre nel 1980 collabora alla realizzazione di “Concerto”, album live di Angelo Branduardi.
La sua passione per il jazz, musica che a Orvieto ha dato vita a uno degli eventi più importanti della città(Umbria Jazz Winter), lo porta a fondare nel 1986 il gruppo di jazz-fusion “Rodolfo Maltese Group”.
(Valentino Saccà)