Immergersi nelle vicende dei Farnese equivale a comprendere l’essenza del Rinascimento. Conoscere la storia di questa famiglia consente infatti di penetrare lo spirito più autentico di quel periodo storico affascinante e brutale, contrassegnato dallo sfrenato nepotismo dei papi, dallo splendore artistico raggiunto nella pittura, nella scultura e nell’architettura grazie al mecenatismo delle varie corti, ma anche dalla totale arbitrarietà del potere, dagli intrighi di palazzo da cui dipendevano le sorti e spesso anche la vita, di principi, nobili e persone del popolo, così’ come dall’influenza esercitata da cortigiane seduttive, spregiudicate ed intriganti.
C’è tutto questo e molto altro nel libro della storica Francesca Giurleo “I Farnese, splendore e decadenza di una dinastia rinascimentale” appena dato alle stampe da Intermedia Edizioni, nella collana editoriale dedicata alle grandi famiglie italiane.
Di modesta origine, i Farnese riuscirono ad imporsi grazie a papa Paolo III, al secolo Alessandro Farnese, nato a Canino nel 1468, salito sul soglio di Pietro con la complicità dell’avvenente sorella Giulia detta La Bella. Seguendo il costume dell’epoca, Paolo III nella sua vita pontificale favorì in maniera eclatante e spudorata i suoi figli a cominciare da Pierluigi, per il quale costituì nel 1537, nel territorio vicino al lago di Bolsena, il Ducato di Castro, suscitando fra le corti principesche profonda invidia ed avversione.
Nel 1545 papa Paolo III fuse i due ducati di Parma e di Piacenza in un unico Ducato e lo affidò a suo figlio Pier Luigi Farnese, il quale, già investito del titolo di Duca di Castro, abbandonò la città e si diresse prima a Parma poi a Piacenza che elevò a capitale e qui insediò la sua corte.
La buona stella del piccolo ducato brillò fino al 1649, quando questo venne distrutto per ordine di papa Innocenzo X, la cui volontà veniva dominata dalla perfida cognata Olimpia Maidalchini, meglio conosciuta come Donna Olimpia o “La Pimpaccia”.
Originaria di Acquapendente, Olimpia avava sposato Il fratello di Giovanni Battista Pamphilj, divenuto papa Innocenzo X. Così com’era stata la principale artefice dell’elezione a papa del cognato, Olimpia divenne la dominatrice indiscussa e assoluta della corte papale e di tutta Roma, acquisendo grande potere e ingenti ricchezze, tanto da essere appellata in modo dispregiativo dal popolo come la papessa. Il testo ripercorre con vivacità e scorrevolezza narrativa la storia dei duchi che hanno governato questo territorio, analizzando anche le figure femminili, affascinanti ed intriganti nel loro vissuto, fra le più ammirate e spesso discusse nel Rinascimento.
Il successivo volume sulle famiglie italiane uscirà in primavera e sarà dedicato ai Trinci di Foligno.
L’AUTRICE – Francesca Giurleo, laureata in lettere con indirizzo classico, ha insegnato all’istituto “ Angeloni” di Terni. Dall’aprile 2016 è vicepresidente della fondazione “Museo dell’ Opera di Guido Calori” di San Gemini. I Farnese. Splendore e decadenza di una dinastia rinascimentale. Di Francesca Giurleo. Intermedia Edizioni, 14 euro
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