MONTECCHIO – Si è spento a Roma nei giorni scorsi Antonio Feliziani, figura di prim’ordine, eclettica, punto di riferimento per chiunque avesse voluto approfondire la conoscenza storica di Montecchio e delle sue frazioni. Ex dipendente tecnico dell’Italsider a Terni, Feliziani ha coltivato in privato una serie di passatempi, come lui stesso li chiamava, che l’hanno portato a scrivere diversi libri sulla storia e le vicissitudini del suo borgo, oltre a partecipare con buoni risultati a concorsi letterari e di pittura.
Grande la sua capacità nell’arte grafica, tanto che ha ricostruito una serie di immagini realistiche della Montecchio medievale e dei suoi borghi limitrofi, immagini che hanno corredato i volumi da lui scritti. Antonio Feliziani è stato persona capace e di spessore, punto di riferimento per molti ai quali mai ha negato un minuto del suo tempo e ai quali ha messo a disposizione le sue conoscenze, frutto di decenni di ricerca e di studio. Le sue capacità eclettiche, merce quasi rara oramai, gli hanno consentito di mettere in stampa anche la sua opera letteraria maggiore, perché Feliziani non è stato solo grafico, pittore, storico: con “Tre volte la vita”, romanzo fantastico, egli ha saputo raccontare con estrema sensibilità e inventiva le vicissitudini di un ragazzino chiuso in un collegio di Amelia che, quasi vivendo in una dimensione parallela, va alla scoperta del mondo e della vita assieme a personaggi della letteratura e della storia. Specchio delle sue capacità ma anche della sua sensibilità, i suoi libri tutti sono un lascito di cui fare tesoro, così come del suo perenne sorriso e dei suoi modi garbati, perché prima di tutto, Antonio Feliziani è stato persona perbene. Questa, forse, la sua più grande eredità. (G.M)
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