C’è una certezza: il vuoto di questi tempi, dal punto di vista delle iniziative politiche a livello nazionale, regionale e locale. Non è una spada di Damocle imposta dal Covid-19, ma è la permanenza negli anni di uno stallo politico-amministrativo pesante. Questo si svolge oramai all’interno del potere lontano dalla società, dai cittadini che subiscono questo impasse in modo concreto, pressante con risvolti anche psicologici.
Rischiamo di perdere un’intera generazione in questo vuoto in un silenzio assordante. Vogliamo, invece, tutti un futuro migliore di quello che ci appare e vogliamo politici capaci di sviluppare cose nuove e scrivere progetti con i cittadini. Per far vincere il qualunquismo e il nulla basta non supportare e interpretare la tragedia sociale in cui siamo e conseguentemente avere una prospettiva politica degna di questo nome.
La gente ti segue se intuisce che può riavere la vita che gli è stata tolta… il post di oggi è idee e visione. L’accettazione di questo rischio sarebbe la peggiore medicina in una dimensione collettiva e sociale, solo una reazione consapevole ci può immunizzare da questo adattamento conformistico che permea le nostre menti tra momenti di sicurezza e libertà e momenti di insicurezza e populismo. Non dobbiamo smettere di discutere e lasciare che le idee evaporino ma si inneggi alla resilienza cavalcando il rilancio e non il dibattito sull’esito eventuale delle cose anche a costo di fare il guastatore.