Il lavoro degli studenti dell’IISST Liceo Scientifico Majorana di Orvieto è stato scelto dall’Ufficio Scolastico Regionale dell’Umbria per partecipare alla fase nazionale del concorso indetto dal MIUR “I giovani ricordano la Shoah” XIX. L’edizione di quest’anno aveva come traccia il ritorno alla vita dopo la Liberazione alla fine della II Guerra Mondiale, ritorno non facile per chi era stato costretto alla clandestinità per salvare la propria vita, era sopravvissuto alle persecuzioni nazi-fasciste, ai campi di sterminio, alla deportazione politica e militare e alle stragi.
L’opera è il frutto di un laboratorio interclasse che ha coinvolto sedici studenti delle classi terze scientifico. L’attività si è svolta on line sulla piattaforma Classroom e su Meet con cadenza settimanale ed è stato un reale laboratorio interdisciplinare che ha coinvolto oltre alle insegnanti di lettere anche le insegnanti di storia e filosofia e d’inglese.
Il lavoro è partito dalla fase di documentazione attraverso la lettura di testi storiografici e di testimonianza come La strada di casa di Elisa Guida, Meglio non sapere di Titti Marrone, Sopravvissuta ad Auschwitz di Liliana Segre e Emanuela Zuccalà, Testimoninza. Memoria della Shoah a Yad Vashem, Il giorno di Elie Wiesel.
Dopo una analisi collettiva dei testi, si è discusso del tema che poteva costituire un raccordo fra tutte le letture e gli studenti hanno proposto il tema “Da Auschwitz non si torna”, riprendendo le parole di Piero Terracina, parole che hanno dato anche il titolo all’opera e che vogliono sottolineare come chi ha fatto esperienza del lager ne porti il peso come doloroso ricordo e come dovere di testimonianza.
Si è soprattutto riflettuto su come la liberazione dai campi non abbia significato un immediato ritorno alla normalità e alla propria casa, ma come ritorno fisico e psicologico sia stato a volte lungo e doloroso. Ispirandosi alle testimonianze lette, gli studenti hanno creato dei racconti originali che hanno poi deciso di raccogliere in un Podcast, una forma di comunicazione che ha acquisito un grande spazio nella comunicazione mediatica negli ultimi anni e che gli studenti hanno ritenuto particolarmente efficace perché permette di concentrarsi sul testo e il suo profondo significato e suggestione, senza l’interferenza di immagini.
La registrazione degli audio è stato un lavoro collettivo a cui hanno partecipato insegnanti, familiari, ed amici. Ne è venuto fuori un podcast che tocca le corde dell’emozione e allo stesso tempo lo conduce dentro le vite dei sopravvissuti ai lager che attraverso un percorso piuttosto difficile hanno raggiunto una progressiva consapevolezza del valore della propria esistenza come riscatto delle vite di chi non è sopravvissuto e della necessità della testimonianza e della memoria.
Questo il link per ascoltarlo: https://drive.google.com/file/d/1R1XPcKdyJdOQsP5gS84MGA6vG4dXXBrZ/view?usp=sharing
All’IISST si continuerà a ricordare la Shoah anche il 27 gennaio Giorno della Memoria. Stavolta saranno le classi quinte a partecipare alla video-conferenza di presentazione del libro “A volte sogniamo di essere libere” la cui edizione italiana è stata curata da Ambra Laurenzi che ne parlerà con gli studenti insieme ad Aldo Pavia, vicepresidente nazionale dell’ANED. Sarà l’occasione per riflettere su un aspetto particolare e meno noto di quella tragica storia: il lavoro forzato alla Siemens nel lager femminile di Ravensbrück. (T.M)