di Silvio Manglaviti, Colonnello Granatiere
Promosso Colonnello al 1° luglio 2020, nella posizione amministrativa prevista per Generali e Colonnelli “a disposizione del Governo”, il 31 dicembre 2020, dopo quasi sette anni, si è concluso il mio periodo al Comando del Distaccamento Logistico del Raggruppamento Autonomo del Ministero della Difesa (RAMDIFE) nella Caserma Nino Bixio ad Orvieto. Il Servizio attivo avrà termine il 3 novembre 2022, al compimento dei 61 anni.
È dunque tempo di bilanci. Fiero ed orgoglioso del Servizio prestato alla Nazione – anni intensi e densi di attività ed esperienze; molte le soddisfazioni – ho avuto l’Onore di Servire la Patria e il Popolo Italiano vestendo sempre gli Alamari, quale Granatiere, nella Brigata Granatieri di Sardegna, Terzo Reggimento Guardie (attività addestrative e operative; celebrazioni degli anniversari di Fondazione; Giuramenti e Giuramenti solenni; Presidii di obiettivi sensibili durante la prima Guerra del Golfo; U. di Collegamento con il Prefetto di Caltanissetta ai Vespri Siciliani (dove ho avuto modo di conoscere i magistrati del processo per le stragi di Capaci e Via D’Amelio: Bocassini, Tinebra, Scarpinato, Ayala); Colonne di aiuti umanitari per la Croazia con Nave San Giorgio e il San Marco a scorta del ministro Ossicini), nei primi anni e fuori Corpo anche presso l’Istituto Geografico Militare, lo Stato Maggiore dell’Esercito, il Comando Operativo di Vertice Interforze, la Scuola Sottufficiali dell’Esercito e, infine, presso RAMDIFE nel Segretariato Generale della Difesa e alle dipendenze dello Stato Maggiore della Difesa.
Specializzato Ufficiale Geografo ai Corsi Superiori di Geografia Militare, presso l’Istituto Geografico Militare di Firenze, ho prestato Servizio come Capo Sezione Acquisizione Informazioni nel Servizio attività Militari dell’IGM, realizzando le Monografie militari per l’Albania (pubblicata anche dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri dell’era D’Alema), il Kosovo, la Bosnia Herzegovina, l’Algeria.
Presi parte anche a vari consessi internazionali geografici, tra cui il bilaterale Ungheria-Italia a Budapest. Conseguita la qualifica di operatore con sistemi satellitari di posizionamento globale (GPS) ho preso parte all’attività di rilevamento dell’IGM a Sarajevo (dove posizionammo il punto trigonometrico base nella Tito Barracks) e zone della Bosnia, “agganciando” la regione al nuovo sistema trigonometrico GPS della rete europea (EUREF) e ho operato nel Progetto Famiglia Sistemi Armamenti Futuri del Segretariato Generale della Difesa, effettuando sperimentazioni e test presso il Poligono Sperimentale Interforze di Salto di Quirra in Sardegna (collaudatore in volo dei sistemi GPS, in collaborazione con Francia e U.S.A.), dove ho anche operato in Forza Paris.
All’IGM realizzai anche studi monografici ad uso della Difesa e della Protezione Civile: per la frana di Sarno e il terremoto Umbria-Marche del 1997. Dal 2000 sono stato impiegato come geografo militare presso lo Stato Maggiore dell’Esercito e ho avuto l’opportunità di dare il mio piccolo contributo di analista del Terreno all’inizio delle missioni italiane nei teatri operativi esteri: Afghanistan; Iraq; Libano, etc. Ho avuto l’onore di rappresentare la Forza Armata nella Delegazione Italiana presso la NATO Geographic Conference in Bruxelles e quale augmentise dello SME al Centro Operativo di Vertice Interforze.
Presso la Scuola Sottufficiali dell’Esercito in Viterbo, acquisito il titolo di Insegnante Militare presso la Scuola di Applicazione di Torino, sono stato titolare delle cattedre di Topografia militare e Geopolitica Applicata alle Operazioni Militari nei Corsi di Laurea per i marescialli presso l’Università della Tuscia; Capo Agenzia (poi, Sezione) Rapporti con l’Università e Direttore della Biblioteca Militare di Presidio (una delle sedici negli istituti di formazione militari e Stati Maggiori italiani), sempre a Viterbo fui incaricato Project Officer per i 150 anni dell’Unità d’Italia, presso il Prefetto e coordinatore della Mostra sulla Prima Guerra Mondiale, dell’Archivio di Stato di Viterbo.
Sono abituato a lavorare sin da quando ero giovane e mentre frequentavo l’università, prima di arruolarmi nel gennaio 1984, ho fatto tanti mestieri: dal cameriere (persino dal papà di Vissani che si chiamava il Padrino) al portiere di notte d’albergo, dal vendemmiatore al raccoglitore di tabacco, financo la guardia giurata lungo i cantieri del metanodotto algerino. Ora, alla soglia dei Quarant’anni al Servizio del Popolo Italiano e dell’Italia, soddisfatto, ma non ancora stanco, il Futuro è la mia incondizionata disponibilità ancora al Servizio del Paese.
Buon Anno … Ad Majora Semper!