ORVIETO – “Abbiamo saputo, cinque minuti prima della votazione di una delibera importante, che il Comune di Orvieto ha ricevuto una richiesta per l’autorizzazione a un impianto di recupero rifiuti in località Ponte Giulio. Probabilmente, il sindaco non l’ha ricevuta da soli tre giorni ma l’ha tenuta segreta fino ad ora. E ora, dalla delibera, non si capiscono le intenzioni della Giunta. Infatti, si esprime una posizione contraria ma si piagnucolano richieste e lamentele come se si desse per scontato che, comunque, l’impianto sarà realizzato”.
Queste le dichiarazioni espresse da Monica Tommasi, presidente Amici della Terra Italia, e da Taira Bocchino, presidente Amici della Terra club Ovieto. “Un buon governo del territorio – hanno proseguito nella nota le due presidenti Amici della Terra – richiede invece che i temi importanti vengano messi a conoscenza della popolazione e discussi, altrimenti non ci si può meravigliare se poi la gente si incazza. Il Comune può avere un ruolo importante sui rifiuti: abbiamo la più grande discarica regionale che potrebbe allargarsi ancora (come la Regione tenta di imporre da sempre) o limitare il proprio esercizio in modo residuale (come i cittadini chiedono da tanti anni). Il Comune ha la possibilità, anche attraverso questa nuova richiesta, di trattare con la Regione, di avere voce in capitolo sul prossimo piano regionale dei rifiuti”.
“Ma per fare questo, – hanno aggiunto Tommasi e Bocchino – il sindaco dovrebbe proporre e discutere una propria visione. Dovrebbe spiegare in che modo e in quale parte del ciclo dei rifiuti pensa di impegnare il Comune di Orvieto, dedicando quali territori, con quale viabilità. Dovrebbe chiarire con la Regione, in vista del nuovo Piano, quale sarà il ciclo dei rifiuti e, se si produce CSS (come quello previsto in questo impianto di cui si richiede l’autorizzazione), in quali impianti si pensa poi di utilizzarlo. Questi sono tutti elementi su cui il Sindaco potrebbe esercitare il proprio ruolo a nome dei cittadini di Orvieto e, persino, trattare con gli imprenditori le localizzazioni più opportune”. “Questo fa la differenza fra la trasparenza e i comportamenti oscuri, – hanno concluso le due presidenti – fra la partecipazione civica e le decisioni arbitrarie e calate dall’alto, fra prendere le decisioni o subirle.
Insomma, per decidere il futuro del territorio di Orvieto serve un Sindaco, una Giunta e un Consiglio Comunale. Per mettere il bollo tondo sulle decisioni di altri, è sufficiente l’ufficio postale”.