“Orvieto in Philosophia” rispetterà anche quest’anno l’appuntamento con la Città e le Scuole del territorio, anche se la perdurante situazione di emergenza epidemiologica non consente di mantenere la consueta formula organizzativa. Nell’impossibilità di svolgere attività in presenza, infatti, si è deciso di tenere nella mattinata di venerdì 11 dicembre, dalle ore 10 alle 12, soltanto la sesta edizione della “Decade kantiana” in modalità online e streaming, mentre le giornate del Festival di filosofia in dialogo – che nelle precedenti edizioni preludevano alla giornata conclusiva, quella appunto della “Decade” – saranno differite al dicembre dell’anno prossimo.
Si tratta di un appuntamento ricorrente, di grande rilevanza culturale ed educativa, organizzato dalla Fondazione per il Centro Studi “Città di Orvieto” in collaborazione con UNITRE – Università delle Tre Età di Orvieto, con il sostegno ed il patrocinio della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto e del Comune ed il patrocinio della Società Filosofica Italiana e dell’Ufficio Scolastico Regionale dell’Umbria – Ministero dell’Istruzione. La consulenza scientifica è affidata al Prof. Massimo Donà, mentre il Prof. Franco Raimondo Barbabella cura il coordinamento delle attività di ideazione e di realizzazione.
La “Decade kantiana”, sul modello della tedesca “Kant Decade”, intende proporre all’attenzione degli studenti degli ultimi due anni delle scuole secondarie di secondo grado temi kantiani che abbiano un impatto rilevante nella cultura contemporanea, in vista del trecentesimo anniversario della nascita del grande filosofo che cadrà nel 2024. . Si tratta dell’unico evento organizzato in Italia in analogia con il programma decennale di celebrazioni partito in Germania nel 2015.
Il tema di quest’anno è “Kant e la natura” ed è facilmente immaginabile la ricchezza di spunti di riflessione che la sua trattazione potrà fornire. Le lectiones magistrales della Decade saranno tenute dai Professori Massimo Marassi (ordinario di Filosofia Teoretica, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano) e Francesco Valagussa (ordinario di Filosofia Teoretica, Università Vita – Salute San Raffaele, Milano). Il Prof. Massimo Donà (ordinario di Filosofia Teoretica, Università Vita – Salute San Raffaele, Milano) introdurrà l’argomento, presenterà i relatori e coordinerà il dibattito.
L’evento usufruirà della piattaforma di videoconferenza messa a disposizione dall’Istituto di Istruzione Superiore Scientifico e Tecnico di Orvieto. Sono possibili 250 iscrizioni, tutte già prenotate dalle scuole. Quanti non si siano in precedenza registrati, potranno seguire l’evento in streaming, collegandosi alla pagina Facebook di “Orvieto in Philosophia” e cliccando sull’apposito link.
All’iniziativa hanno aderito l’Istituto d’Istruzione Superiore Scientifico e Tecnico di Orvieto, l’Istituto d’Istruzione Superiore Artistica Classica e Professionale di Orvieto, il Liceo Scientifico “Galileo Galilei” di Terni, l’Istituto Omnicomprensivo “Leonardo da Vinci” di Acquapendente, l’IIIS “Carlo Alberto Dalla Chiesa” di Montefiascone.
«La mission del CSCO – dichiara Liliana Grasso, presidente della Fondazione per il Centro Studi “Città di Orvieto” – è quella di accrescere le competenze utili allo sviluppo sociale ed economico della Città e del Territorio circostante. “Orvieto in Philosophia” è un’iniziativa culturale ed educativa perfettamente in linea con la nostra ambiziosa mission. Affrontare la complessità in un momento in cui si va sempre di più verso la banalizzazione e la semplificazione dei ragionamenti anche su problemi complessi è una grande sfida che ci sembra giusto cogliere. In questa chiave assumono una rilevanza strategica tutte le azioni che mirino a potenziare competenze logiche e argomentative perché lo sviluppo del ragionamento e la capacità di risoluzione dei problemi costituiscono due aspetti formativi strategici. La pratica della filosofia a scuola ed in generale nelle comunità oggi rappresenta uno strumento formidabile per affrontare la complessità, la velocità delle trasformazioni ed i cambiamenti sociali, culturali e tecnologici a cui la nostra società è sottoposta. La filosofia rappresenta un modello democratico che attraverso il dialogo e la ricerca favorisce la possibilità di sviluppare situazioni di crescita e di incoraggiamento alla partecipazione attiva e la progettazione di strategie risolutive collettive».
«L’impegno al dialogo ed al lavoro di gruppo, la consuetudine con le procedure di verifica empirica di un’ipotesi, il controllo ragionato dei fattori che influenzano le soluzioni, la critica degli automatismi, in una parola, l’esercizio del pensiero critico sono gli obiettivi che tutti ci dobbiamo porre.
È per tutti questi motivi che abbiamo deciso di confermare, nonostante il periodo di grande difficoltà, l’appuntamento con “Orvieto in Philosophia” e di non interrompere la serie della “Decade kantiana”, proponendola in un formato compatibile con la situazione emergenziale. Questo progetto ci fa capire, infatti, quanto la filosofia sia assolutamente in linea con la contemporaneità ed il grande successo delle edizioni precedenti ci conferma che siamo sulla strada giusta».
Il Prof. Franco Raimondo Barbabella non nasconde il proprio rammarico e quello dell’intero gruppo degli organizzatori del Festival: «Dispiace molto perché il programma che avevamo preparato per il 2020 era molto bello e perché nelle tre edizioni che abbiamo organizzato c’è stata una partecipazione davvero straordinaria delle scuole del nostro territorio e delle aree limitrofe, oltre che una presenza interessante di pubblico adulto. Eravamo arrivati ad avere oltre seicento presenze. È nostra intenzione riprendere il festival alla fine del 2021, ma dipenderà da tante cose: non solo dalle condizioni di una ritrovata normalità, ma anche dal fatto che la Città, attraverso le sue istituzioni, la ritenga finalmente una iniziativa meritevole di essere inserita tra gli eventi che la caratterizzano».
«Non ce la siamo sentiti di interrompere questo percorso delle celebrazioni kantiane, sia per il significato culturale intrinseco di questa iniziativa, sia per lo scopo e per le caratteristiche che la distinguono, ossia il fatto di essere organizzata con il coinvolgimento attivo dei docenti e degli studenti delle scuole secondarie superiori. Sono convinto che le due lezioni dei professori Marassi e Valagussa e l’intervento introduttivo di Massimo Donà saranno un contributo di conoscenza e uno stimolo di riflessione di grande rilievo e di vero interesse. Li ringrazio sentitamente della loro disponibilità che, in questo momento di forte deprivazione culturale, assume un valore particolarmente intenso nei confronti dei nostri giovani. Voglio anche dare atto per questo ai dirigenti scolastici e ai docenti della loro fattiva collaborazione alla riuscita di una iniziativa che, come questa, è volta esclusivamente alla crescita culturale dei nostri giovani, oltre che alla valorizzazione del ruolo della nostra città».
L’importanza della scelta di aver mantenuto comunque l’appuntamento annuale, anche se in forma contenuta ed in modalità di videoconferenza , viene ribadita anche dal Maestro Riccardo Cambri, presidente della locale Unitre: «La Decade Kantiana è una delle non poche iniziative che l’Unitre Orvieto, in questo suo nuovo corso, ha concepito avvalendosi della competenza e dell’entusiasmo dei suoi brillanti esperti. In questo caso, del Prof. Franco Raimondo Barbabella, che ha il merito di aver saputo calare efficacemente la dottrina filosofica nell’attualità culturale e sociale in cui noi cittadini ci muoviamo. Ringrazio di cuore tutti i compagni di viaggio che ci hanno permesso di non bloccare la serialità dell’appuntamento annuale, anche se rimodulandola in una forma comunicativa, quella online, che non è la consueta. Si badi bene, però, a considerare troppo facilmente ciò come una inequivocabile “diminutio”. La qualità dei concetti e dei ragionamenti nulla ha a che fare con il mezzo di diffusione prescelto. E, permettetemi, di qualità in questa sesta edizione ce ne sarà in quantità copiosa a cominciare dalle relazioni dei prestigiosi professori ospiti, per passare attraverso gli approfondimenti interdisciplinari sviluppati dai docenti dei licei cittadini e poi giungere alle riflessioni autentiche dei nostri giovani, a cui affidiamo fiduciosi il lascito culturale della storia dell’uomo sin qui giunta».
Con “Orvieto in Philosophia” e la “Decade kantiana” si vuole contrastare la tendenza contemporanea a fuggire le visioni di largo respiro poggiate su analisi ragionate e documentate. In particolare, intende fornire ai giovani occasioni di riflessione e di orientamento, dimensionandosi su quanto affermava già alcuni anni fa lo stesso MIUR a proposito della potenza formativa delle pratiche di ragionamento critico: “Il potenziamento delle competenze logiche e argomentative permette l’esercizio di pratiche di ragionamento volte alla risoluzione dei problemi e in quanto tale è aspetto formativo strategico. Ne possono derivare significativi risultati metodologici quali l’impegno al dialogo e al lavoro di gruppo, la consuetudine con le procedure di verifica empirica di un’ipotesi, il controllo ragionato dei fattori che influenzano le soluzioni, la critica degli automatismi, in una parola, l’esercizio del pensiero critico”.
Gli studenti, assistiti dai loro docenti, sono in effetti i veri protagonisti di queste giornate di approfondimento e discussione. Attraverso un lavoro preparatorio nei primi mesi di scuola, le classi (o gruppi di studenti) degli Istituti che aderiscono approfondiscono il tema secondo modalità liberamente scelte e partecipano poi alle diverse iniziative presentando i risultati di tale lavoro con relazioni, domande, interventi. I materiali prodotti, gli interventi e le relazioni, saranno poi raccolti e diffusi con le modalità più appropriate.
Sono invitati, oltre a quelli orvietani, i licei di Terni e dei territori limitrofi di Umbria, Lazio e Toscana. L’ambizione è di fare di questa iniziativa un appuntamento annuale permanente di dialogo sui grandi temi della filosofia contemporanea che partono da Kant e arrivano alla più stringente attualità.