Il cittadino Giancarlo Imbastoni presenta una nota in cui esprime il proprio dissenso riguardo a come viene portata avanti la proposta culturale per la città.
“A oltre un anno dalla chiusura del Mancinelli, arriva la proposta culturale dell’Amministrazione Comunale per la valorizzazione di Orvieto durante le feste natalizie. É chiaro il 2020 è stato un anno in cui tutto è giustificato: ritardi, mancanze, fallimenti e a quanto pare profanazioni.
Mi appare evidente che gli Amministratori della cultura di Orvieto ne vanno fieri di questa pacchianaggine a colpi di led, e temerari concorrono a essere patrimonio Unesco o perché no un domani a capitale (per un anno) della cultura italiana con una esibizione luminosa che neanche a Disneyland oserebbero.
Valorizzano? Qui non c’entra più destra o sinistra, non si tratta di essere sofisticati, si tratta di capire dove abiti. Sia esso luogo fisico, sia esso un luogo mentale. É questa la vostra interpretazione di Orvieto? è questo il messaggio a futura memoria? Spiegatemi, ho visto da poco sul web il Farnesina digital art experience: é questo un tentativo casareccio di fare qualcosa del genere? La cultura promuove (vista dal punto strettamente economico) i luoghi perché MIGLIORANO le persone che li visitano e perché no, un domani li abitino.
Secondo voi é questa la strada? Voi portate a spasso la Gioconda con l’apetto é questo il punto. E visto che tenete il punto, fieri e temerari di questi messaggi che non arrivano manco al casello ve ne aggiungo alcuni:
- A quando i pozzetti di cemento 50×50 a posto delle fioriere?
-A quando un parcheggio pluripiano dentro al Mancinelli?(ha già l’entrata carrabile lato poste)
Citando Maurizio Conticelli 2007: soprattutto Orvietani riusciremo a difenderci da queste Istituzioni?”.
Giancarlo Imbastoni