A poche ore dalla presentazione delle fondamentali basi per il Contratto di Fiume per il Paglia, il Comune di Acquapendente presenta anche il progetto dell’Ecomuseo. Finanziato dalla Regione Lazio, interessa i territori comunali di Acquapendente e Proceno, gli unici comuni del Lazio attraversati dal fiume Paglia, affluente del Tevere.
L’obiettivo è valorizzare e tutelare, attraverso il contributo della popolazione, un territorio di alto pregio naturalistico e paesaggistico e promuoverne la memoria storico-culturale. Si tratta dello stesso territorio coinvolto nel Contratto di Fiume ed i due progetti concorrono su un unico obiettivo: lo sviluppo sostenibile di questo territorio.
L’Ecomuseo tra i due progetti è quello che si riferisce di più agli aspetti antropologici e culturali, indagando le relazioni profonde tra popolazione e territorio.
Sono state individuate 16 finalità:
1) favorire nella comunità, intesa come custode del patrimonio e del cambiamento, lo sviluppo del sentimento di partecipazione alla vita del territorio;
2) orientare lo sviluppo del territorio in una logica di sostenibilità ambientale, economica e sociale, di responsabilità e di partecipazione dei soggetti, pubblici e privati, e dell’intera comunità locale;
3) valorizzare la diversità e la complessità dei patrimoni culturali locali che si esprimono nelle memorie e nei segni storici, nei saperi e nel saper fare locali, nella specificità del paesaggio anche di interesse ambientale ed archeologico a vocazione agricola, faunistica, floristica, favorendo l’integrazione tra habitat naturale ed economia sostenibile e promuovendo il patrimonio storico ed archeologico regionale;
4) contribuire a rafforzare il senso di integrazione e di appartenenza delle identità locali, in chiave dinamicoevolutiva, attraverso il recupero delle radici storiche e culturali delle comunità;
5) contribuire alla valorizzazione del territorio attraverso la realizzazione di specifici progetti;
6) favorire l’incremento delle ricadute economiche provenienti dall’utilizzo sostenibile delle risorse locali quali il turismo, l’artigianato ed i prodotti tipici locali;
7) salvaguardare, ripristinare, restaurare e valorizzare ambienti di vita e di lavoro tradizionali, utili a tramandare le testimonianze della cultura e a ricostruire le abitudini di vita e di lavoro delle popolazioni locali;
8) valorizzare gli impianti industriali e produttivi di particolare interesse storico ed artistico;
9) attuare strategie per la salvaguardia dei dialetti locali, anche attraverso operazioni di ricerca e documentazione;
10) promuovere la partecipazione diretta della comunità, delle istituzioni culturali e scolastiche nonché delle associazioni locali affinché realizzino processi di valorizzazione, ricerca e fruizione attiva del patrimonio culturale, sociale ed ambientale, compresi i saperi tramandati, anche oralmente, e le tradizioni locali;
11) promuovere l’utilizzo delle nuove tecnologie, dei nuovi media, in particolar modo di quelli interattivi e collaborativi e delle fonti energetiche rinnovabili;
12) promuovere la valorizzazione dei beni quali l’acqua, aria, l’energia, la biodiversità, il territorio ed il paesaggio, le risorse agro-alimentari nonché i beni artistici e culturali;
13) promuovere e sostenere le attività di ricerca scientifica e didattico-educative relative all’ambiente, alla storia, ai patrimoni immateriali ed alle tradizioni locali, con particolare riferimento alla memoria orale, alle narrazioni e alle dinamiche interculturali del territorio anche attraverso la collaborazione, previa stipula di apposite convenzioni, con Istituti ed Enti statali e regionali nonché con altre realtà museali;
14) promuovere lo sviluppo di pratiche museali innovative;
15) promuovere l’incremento dell’offerta ecomuseale in Italia ed all’estero attraversi strumenti pubblicitari adeguati;
16) attivare la funzione di monitoraggio dei fenomeni di mutazione dei caratteri fisici ed antropici del territorio, al fine di documentare l’evoluzione dell’ambiente naturale e del paesaggio antropico.
Come prima azione dell’Ecomuseo è stata curata la redazione di un Atlante che raccoglie e fa sintesi di tutte le conoscenze sul territorio dell’Ecomuseo, dagli aspetti naturalistici a quelli storici e antropologici fino all’analisi dei percorsi sul territorio e delle opportunità di sviluppo. Questo strumento è propedeutico per realizzare le finalità individuate e per avviare la realizzazione di Mappe di Comunità con il coinvolgimento di tutti i cittadini e dove gli stessi possono riconoscersi.
In attuazione il progetto dell’Atlante dei Patrimoni Territoriali e di Comunità dell’Ecomuseo Alta Tuscia del Paglia che offre una sintesi dello stato attuale delle conoscenze sui territori e sulle comunità acquesiana e procenese e individua le prospettive tematiche e metodologiche per i futuri piani di lavoro secondo l’approccio ecomuseale. L’Ecomuseo Alta Tuscia del Paglia è un patto, un accordo volontaristico tra gli abitanti dei comuni di Acquapendente e di Proceno per prendersi cura del proprio patrimonio territoriale e culturale e lasciarlo come “bene comune” alle future generazioni. Sarà capillarmente diffuso sul territorio trasformando in segni leggibili le tracce della nostra storia sociale.
Arriverà a coinvolgere tutti in base alle competenze, ai saperi e alle abilità di ognuno: la comunità, infatti è contemporaneamente sia artefice e animatrice dell’ecomuseo sia destinataria privilegiata delle delle sue iniziative. In questo quadro sta lo sviluppo di comunità di cui l’ecomuseo può essere un motore. Il concetto di territorio proprio dell’Ecomuseo deriva da una visione pluridisciplinare: è il risultato a una data epoca del continuo intreccio tra peculiarità geomorfologiche e agroforestali e attività antropiche. È una costruzione storicamente dinamica, coevolutiva, che si manifesta negli ambienti e negli habitat naturalistici meglio conservati come nei sedimenti della cultura materiale, quali i manufatti rurali o urbani, gli impianti di coltivazione o gli opifici. e panorami sociali.
Il Patrimonio culturale comprende l’insieme degli elementi di interesse demo-etno-antropologico: i modi, le costruzioni, i luoghi dell’abitare e del lavorare; i comportamenti tradizionali e i loro adattamenti; gli utensili della vita quotidiana; la cultura alimentare; le peculiarità identitarie; il dialetto; etc. L’approccio ecomuseale guarda ogni comportamento, individuale e collettivo come “fatto sociale globale”, prende le distanze dalle considerazioni meramente estetiche spesso elitarie e pone in stretta relazione natura e cultura, ambiente e sistemi sociali.
L’Ecomuseo sviluppa le buone pratiche di cura dell’ambiente che la Riserva naturale del Monte Rufeno ha saputo realizzare nel corso degli anni mirando oltre la divulgazione di nozioni a tema naturalistico con lo scopo di formare interpreti e comunicatori partecipi e responsabili del territorio. Fa tesoro delle partnership con la scuola, l’Istituto Omnicomprensivo Leonardo da Vinci di Acquapendente, con le Università della Tuscia, di Siena, di Firenze, di Perugia, di Roma, con i centri di ricerca italiani e internazionali.
La vasta rete di strade rurali, cammini, sentieri, vie, strade storiche, dentro gli abitati, lungo i corsi d’acqua, per la piana fluviale o tra i boschi è la straordinaria infrastruttura di comprensione e interpretazione dei patrimoni territoriali e culturali dell’Alta Tuscia del Paglia. L’Ecomuseo non è raccolto in un posto, ma diffuso sul territorio. Appare scontato per i “monumenti” naturali ma è così anche per i sedimenti della cultura materiale. Che vanno lasciati nella loro collocazione perché soltanto lì, in situ, raggiunti a piedi, a passo d’uomo, restituiscono i valori simbolici e di significato di cui sono segni.
Per dare corpo a Laboratori di “citizen science”, che consentono a cittadini ed esperti, al lavoro in équipe eterogenee, di dare nuovi significati al territorio; Archivio delle storie, che sistematizza l’eredità immateriale della comunità focalizzate dalla microstoria e raccolte dalla storiografia orale; Mappe di comunità, che con un processo collettivo ricostruiscono e ridefiniscono l’identità socio-culturale di un luogo producendone rappresentazioni esistenziali; Sostegno della comunità rurale e artigianale, delle agrobiodiversità animali e vegetali, delle produzioni e filiere locali di costruzione dei valori. (G.S)