Annunciazione di Leonardo, particolare
Da Giovanni Battista a Maria, dal deserto ad un piccolo paese di nome Nazareth: luoghi dimenticati da Dio. E’ questo lo scenario descritto nel Vangelo di Luca con cui inizia la nuova storia della salvezza, il più delle volte misteriosa e difficile da decifrare. Sarà infatti una ragazza di un disprezzato paesino della Galilea, abitato da trogloditi (vivevano nelle grotte!), ad accogliere la salvezza. Nessuno mai avrebbe immaginato che da quella terra sarebbe venuto l’uomo che osò sfidare il potere politico e religioso del tempo, predicando la libertà e la beatitudine per tutti gli uomini.
Come se non bastasse, la donna scelta da Dio si chiamava Maria, un nome che rimandava all’altra Maria, la sorella di Mosè, punita con la lebbra a causa della sua ambizione. Da allora il nome di Maria era scomparso dalla Bibbia. L’angelo Gabriele fece dunque visita proprio ad una vergine con il nome di una donna castigata da Dio: “Rallegrati”, e cioè gioisci, esulta, “il Signore è con te. Non temere, Maria, ecco hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio… e lo chiamerai Gesù… sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo… e il suo regno non avrà fine”.
In un attimo, il Regno di Dio irrompeva nella sua vita. La promessa di sposare Giuseppe, l’osservanza della legge, i ‘valori’ sacrali della tradizione, tutto viene improvvisamente sconvolto! Maria è chiamata ad uscire dalle proprie sicurezze, perché ciò che viene dall’Alto non si lascia mai descrivere, delimitare razionalmente. Credere è oltrepassare l’ordinario per aprirsi a un futuro assolutamente straordinario e impensabile. Facile a dirsi, molto meno a farsi. Ma l’angelo aggiunse: “Nulla è impossibile a Dio”.
Cosa significa? Potrebbe sembrare che di fronte all’incredibile promessa divina non rimanesse altro, a quel punto, che lasciar fare semplicemente a Dio perché “a Dio tutto è possibile”. Avere fede invece è tutt’altro che trincerarsi dietro la convinzione di essere un ‘poveraccio’ che non può minimamente contare su se stesso. In fondo, sarebbe come dire: fa’ tu! Io mi siedo qui ad aspettare… Chiamami quando hai finito! Maria non ha negato o annullato se stessa, al contrario, ha saputo credere all’angelo proprio perché, saldamente radicata in Dio, non perse mai la fiducia in se stessa.
Sta qui il segreto e la forza della fede. Nella logica del vangelo non è Dio che fa al posto degli uomini, ma sono gli uomini che riusciranno a ‘fare’ nella misura in cui si affidano, o meglio si ‘radicano’ in Dio e nella sua parola. Il cristianesimo è ben lontano da essere la religione di chi si disprezza, di chi pensa di non valere nulla e si rifugia in Dio perché si sente inadeguato. Maria non si scompone di fronte alla spiazzante novità portata dall’angelo, ma chiede soltanto le modalità, e cioè come arrivarci!
In pratica è tremendamente difficile affidarsi se non si ha, nel profondo, alcuna fiducia – in taluni casi folle e assurda – che tutto andrà, comunque, per il meglio. Per Dio ogni essere umano vale a sufficienza, è degno di amore, un amore che rende capaci di affidarsi ad ‘altro’.