E’ indirizzata al responsabile unità strategica emergenza coronavirus Antonio Onnis, all’assessore alla sanità della Regione Umbria Luca Coletto, al sindaco del Comune di Orvieto Roberta Tardani e al Commissario dell’Usl Umbria 2 Massimo De Fino, la lettera dell’Associazione Promoteo contenente una richiesta urgente di informazioni sulla campagna vaccinale partita in Umbria da giovedì 31 dicembre.
In particolare Fabio Giovannella, Dante Freddi, Luigi Ianni, Stefano Moretti e Florido Fratini che compogono l’Associazione chiedono di sapere l’organizzazione che avrà il territorio orvietano per la prima e seconda fase.
Di seguito il testo della missiva:
È iniziato il piano di vaccinazione anche nella nostra Regione e con esso le speranze del ritorno ad una vita normale, sia di relazione che produttiva. È pertanto di estrema importanza che detto piano sia ben fatto e adeguatamente comunicato. Ringraziamo l’Usec per il dato che ha fornito sul numero dei vaccini in arrivo entro il 3 di gennaio, ma, allo stesso tempo, riteniamo tale informazione parziale ed insufficiente. Sappiamo che nella prima fase, in adesione al piano nazionale, ci si propone di vaccinare il personale che opera nel Sistema Sanitario Nazionale, ospiti e personale delle RSA e popolazione over 80. Si tratta di un numero di circa 70.000 persone (numeri che vorremmo fossero aggiornati da Usec) ed avremo quindi necessità di circa 140.000 vaccini.
Questo significa che, considerando le difficoltà iniziali, dovremo essere in grado di effettuare a regime circa 20.000 vaccini a settimana, se si vuole completare l’azione nel trimestre.
Un piano ambizioso, che ha necessità logistiche non di poco conto. Quello che vorremmo conoscere è: come è strutturato questo piano e, più in particolare:
– quali e quanti sono i punti di vaccinazione distribuiti sul territorio umbro;
– quante e dove sono ubicate le numerose persone addette;
– con quale procedura saranno raggiunte le persone da vaccinare, al di là di quelle raggiungibili nelle strutture dove operano o vivono;
– vorremmo inoltre conoscere l’organizzazione che avrà il territorio orvietano per la prima e seconda fase.
Non chiediamo questo per pignoleria o polemica, ma perché siamo convinti che la conoscenza di un piano ben
fatto conferirebbe fiducia a tutti i cittadini, fiducia necessaria per aiutare la ripresa delle attività sociali e
imprenditoriali dei nostri territori.