Ci sono, ovviamente, Gesù, Maria e Giuseppe. Ma anche Bruna, Giuliana, Peppino e tanti altri volti storici di Castel Viscardo. A conferire la fisionomia alle statuine in terracotta, le mani di insegnante di lettere in pensione che da più di dieci anni allestisce un originale presepe in una cantina all’ombra del palazzo comunale.
“L’ho acquistata apposta – racconta – per dare spazio e giusta collocazione alle circa cinquanta statuine realizzate. Ogni anno se ne aggiunge qualcuna. I primi pezzi vennero realizzati nel 2000 al Museo della Terracotta nell’ambito di un laboratorio per la lavorazione della creta. La materia prima è fornita dalla Fornace Luigi Bernasconi e, durante l’anno, mi diletto a realizzare nuove figure”. A realizzare i mestieri tradizionali, così, non sono pastori generici ma la suocera, la vicina di casa e una serie di personalità note in paese.
Nei pressi dei cantori della Pasquarella, c’è anche qualche amministratore comunale. Dalle lavandaie all’uomo che intreccia i cesti in vimini, fino alla samaritana nel pozzo, aggiunta quest’anno. Di spazio da riempire ce n’è ed ogni anno è bello vedere dalla fantasia e la creatività della signora Vera quali personaggi sono nati. “Qualcuno – confessa – mi ha chiesto espressamente di essere inserito. Più che un presepe, sta diventando un plastico”.
Sì, perché la Betlemme rappresentata assomiglia sempre di più a Castel Viscardo, con i suoi angoli che non esistono più e molti dei suoi abitanti che, almeno per le feste, è bello rivedere, seppure sotto forma di statuina del presepe modellata e dipinta, così come alcuni mattoni fusi che trovano posto nell’allestimento e gli donano profondità prospettica. È anche questo un modo per trattenere i ricordi e la memoria collettiva di un paese. Sopratutto a Natale.
Il presepe, situato nella cantina della Signora Vera in Piazza IV Novembre, è visitabile tutti i giorni in scrupolosa osservanza delle norme Anti-Covid-19.