La Cisl Umbria e la First Cisl Umbria, nell’esprimere preoccupazione per il destino della Cassa di Risparmio di Orvieto, intendono denunciare con forza l’immobilismo con cui le istituzioni locali e regionali stanno affrontando la situazione. Da mesi il segretario regionale, Francesco Marini, con a fianco la segreteria della Cisl Umbria, grazie al supporto e all’impegno dei lavoratori e dei rappresentanti sindacali della Cassa di Risparmio, si batte per portare all’attenzione regionale ed istituzionale, il difficilissimo momento che sta attraversando l’ultima banca di territorio dell’Umbria e le possibili ricadute che da essa potrebbero derivare.
La Cassa di Risparmio di Orvieto, legata al caso nazionale della Banca Popolare di Bari, continua ad essere in balia di un destino del quale, le istituzioni e la politica, sembrano non interessarsi. Una situazione purtroppo già vissuta con la Banca Popolare di Spoleto e che, nonostante sia cambiato il Governo regionale, sembra riproporsi nella medesima maniera.
“La Cassa di Risparmio di Orvieto – affermano il segretario generale Cisl Umbria, Angelo Manzotti, e il segretario generale First Cisl Umbria, Francesco Marini – ha rappresentato e rappresenta un punto di riferimento per il territorio, per migliaia di clienti, grazie al lavoro e all’impegno di cui, con serietà e professionalità, si sono fatti carico i lavoratori. Una banca che emetteva proprie obbligazioni, che aveva un portafoglio prodotti costruito sulla base delle esigenze del tessuto socio-economico del territorio, oggi rischia di perdere o non vedere valorizzato il now how e le professionalità che vanno dalla direzione generale agli sportelli di rete. L’incertezza in cui vivono e lavorano i dipendenti, le continue notizie più o meno veritiere su possibili cessioni, fusioni e operazioni varie, non favoriscono lo sviluppo e la crescita dell’istituto, nonostante la forte volontà del personale dipendente”.
La Cisl e la First Cisl Umbria si rivolgono alla presidente, Donatella Tesei, all’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Michele Fioroni, e al Consiglio Regionale tutto, affinché si apra un tavolo urgente, che le forze sindacali chiedono da mesi senza risposta, per affrontare questa situazione.
“Comprendiamo bene la difficoltà generale del momento, data dalla pandemia – concludono i segretari – ma, a maggior ragione, riteniamo sia fondamentale ora più che mai tutelare e difendere una nostra eccellenza, il lavoro e l’economia del territorio”.
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