In merito alle dichiarazioni del consigliere Stefano Olimpieri in Audizione dei Capigruppo sulla vendita di Villa Montiolo, Stefano Moretti (già Presidente IPAB Piccolomini Febei di Orvieto) intende fare alcune precisazioni ” a titolo di chiarimento dell’operato dell’IPAB intervenuta in assoluto rispetto delle normative di legge e delle disposizioni regolamentari e testamentarie della stessa”. Di seguito la nota:
“Nell’articolo indicato, si riportano dichiarazioni da parte del consigliere comunale di Orvieto dott Stefano Olimpieri relative a dismissioni patrimoniali dell’IPAB Piccolomini Febei di Orvieto, rese in fase di audizione, che appaiono meritevoli di migliore necessaria specifica. Le vendite di cui trattasi, almeno quelle avvenute nel decennio 1985/1995, periodo nel quale lo scrivente rivestiva la carica di Presidente di detto Istituto, sono intervenute in capo ad Organismo di diritto pubblico quale l’IPAB di cui trattasi, validate dal Comitato di Controllo sugli EELL di Terni ed effettuate con regolare asta pubblica non sottoposta ad alcun tipo di prelazione o vantaggio rispetto a singoli partecipanti.
Inoltre, il lascito testamentario della Contessa Maria Cristina Piccolomini Febei non prevedeva alcun vincolo di inalienabilita’ del patrimonio immobiliare e mobiliare, il cui ricavato è stato destinato poi in parte al ripiano di ingenti perdite pregresse tramite definizione delle esposizioni verso la CRO, istituto che aveva trasferito la posizione in sofferenza ed in pre contenzioso gia’ al momento dell’assunzione da parte dello scrivente dell’indicata carica presidenziale. Come si vede, non e’ possibile alcun parallelo con le attuali vicende della Fondazione Faina, organismo di diritto privato nonostante la partecipazione pubblica, ed il lascito testamentario dello stesso Faina, recepito in fase costitutiva della Fondazione, il cui statuto in ogni caso e modo non pare invece consentire alla vendita dei beni di cui trattasi, diversamente invece da quanto previsto per la Piccolomini Febei.