ORVIETO – A pochi giorni di distanza dall’approvazione all’unanimità in consiglio comunale della mozione presentata dal presidente dell’Assemblea, Umberto Garbini (Capogruppo “Fratelli d’Italia”) per la promozione di “Orvieto Città del Corpus Domini”, si instaura un nuovo braccio di ferro tra la città della Rupe e Bolsena.
La mozione verte su “consolidare la centralità di Orvieto dal punto di vista dell’accoglienza e delle offerte culturali e turistiche in corrispondenza della più grande e importante solennità eucaristica cristiana”, parole che hanno creato una vera e proprio querelle a partire proprio dal primo cittadino di Bolsena Paolo Dottarelli.
“Siamo di fronte alla solita arroganza di chi pensa solo al proprio orticello dimenticandosi, o forse facendo finta di non conoscerla, che la storia del Miracolo Eucaristico è diversa. Non mi vorrei sbagliare, ma a questi amministratori che oltre alla storia dimenticano anche cosa sia il rispetto istituzionale, ricordo che la città del Miracolo del Corpus Domini è e resta Bolsena”. Con questi termini si esprime il sindaco Dottarelli dando nuovamente il via a una polemica revanscista nei confronti della piena paternità del miracolo bolsenese.
“E’ assurdo, paradossale – interviene Dottarelli -. E’ difficile, se non impossibile, ragionare ad una programmazione territoriale con chi pensa a coltivare solo il proprio orticello addirittura promuovendo qualcosa che nemmeno è avvenuto nel proprio Comune. Sono basito per come l’Amministrazione Comunale di Orvieto possa aver approvato una mozione sulla promozione turistica del Corpus Domini e l’istituzione di un tavolo operativo senza aver coinvolto la città di Bolsena dove il Miracolo è avvenuto”.
“Credo che ad oggi il Comune di Bolsena non deve certo imparare nulla da quello di Orvieto in termini turistici – ha aggiunto Dottarelli -. Mentre nell’orvietano le strutture ricettive chiudevano a Bolsena abbiamo visto nascere nuove strutture alberghiere e ricettive con numeri che dimostrano un lavoro concreto sulla promozione turistica. E mi preme altrettanto ricordare agli amici di Orvieto che la promozione turistica è un concetto che va sviluppato oltre gli effetti del Miracolo di Bolsena. Anche sulla valorizzazione e la difesa del patrimonio ambientale prendendo posizioni talvolta nette su temi delicati come quello della geotermia sul quale il comune di Bolsena è decisamente chiaro e quello di Orvieto vacilla”.
“E’ assurdo e irriverente pensare di fare promozione sul tema religioso del Corpus Domini senza aver una concertazione e un dialogo con la città del Miracolo che è Bolsena. Questo atteggiamento non porta da nessuna parte, anzi rappresenta una inspiegabile mancanza di rispetto a tutta la comunità bolsenese. Non so quale atteggiamento possa assumere verso questa iniziativa la nostra rappresentanza religiosa e se è al corrente del fatto che sia stata esclusa la città di Bolsena. In un clima di colorazione si sarebbe dovuto avviare un dialogo, concertare la stesura di un atto comune e magari votare la stessa delibera nei rispettivi consigli comunali. Ma credo, a questo punto, che da parte della maggioranza dell’amministrazione comunale di Orvieto non ci sia stata la volontà di collaborare con il comune di Bolsena. Ne prendiamo atto e ci comporteremo di conseguenza”.
Alle parole di Dottarelli ha prontamente risposto il sindaco di Orvieto Roberta Tardani.
“Ho letto con stupore la scomposta presa di posizione del sindaco di Bolsena, Paolo Dottarelli sull’approvazione da parte del Consiglio Comunale di Orvieto di una mozione che punta a promuovere Orvieto come Città del Corpus Domini. Se – come dice – conosce la storia, e non ho motivi di dubitarne, immagino sappia quale è il valore di una mozione, presentata da una forza politica che compone la maggioranza e accolta da tutta l’assemblea, che non rappresenta un progetto definito bensì avvia un percorso politico, istituzionale e amministrativo per raggiungere l’obiettivo prefissato.
Caro sindaco, se il proponente della mozione ha dimenticato di citare il miracolo di Bolsena questo non significa assolutamente che la sua città non sarà coinvolta nella costruzione di questa ambiziosa operazione. Tutt’altro! Era e resta nostra intenzione interloquire con l’amministrazione comunale di Bolsena per individuare idee e strumenti per portare avanti i progetti e le iniziative che abbiamo in mente e che coinvolgono necessariamente i due Comuni.
Le ricordo, però, che è la storia ad aver dato una centralità a Orvieto nella più grande e importante solennità eucaristica cristiana. E abbiamo il privilegio di ricordarlo ogni volta che, come centinaia di migliaia di turisti provenienti da tutto il Mondo, passiamo in piazza Duomo e alziamo gli occhi verso la nostra Cattedrale.
Ritengo che fino a oggi i rapporti tra Orvieto e Bolsena siano stati improntati alla massima collaborazione e non ho motivi di pensarla diversamente, ma trovo inopportuna nei toni e nei contenuti la nota che contiene parole che, oltre a voler riaprire una inutile sterile anacronistica polemica storica di cui non abbiamo certo bisogno, danno giudizi inaccettabili sui comportamenti e sull’operato dell’amministrazione comunale, mischiando peraltro temi che non hanno alcuna attinenza con l’oggetto delle sue contestazioni.
In questi mesi, in questi giorni, tutti quanti noi stiamo vivendo momenti difficili per via dell’emergenza sanitaria e i sindaci si trovano a sostenere più che mai il peso delle responsabilità che hanno nei confronti delle loro comunità. Voglio quindi pensare che la sua presa di posizione, inutilmente sopra le righe e, questa si, irriverente verso le istituzioni cittadine orvietane, sia dovuta allo stress del momento. L’Amministrazione che presiedo lavora per costruire e non certo per dividere e non mancheranno le occasioni per dimostrarlo”.