ORVIETO – Luigi Barzini Senior resta uno dei personaggi più importanti della cultura orvietana e non solo, in quanto la sua storia è articolata e ricchissima di eventi che lo ha reso uno dei giornalisti italiani più influenti della sua epoca. Capostipite di una dinastia di giornalisti, a cui hanno fatto seguito Luigi Barzini Junior e la nipote Ludina, è stato un grande narratore di avvenimenti e non un semplice giramondo.
Pur essendo stato sempre in viaggio e avendo anche seguito nel 1905 il conflitto russo-nipponico, Luigi Barzini era molto legato a Orvieto, come ricorda la nipote Ludina, città che ha sempre difeso come ha sempre difeso il Duomo e i suoi tesori, quale si mulacro della città stessa.
A soli 20 anni ha lasciato la sua città e si reca a Roma dove inizia a lavorare come caricaturista. “Al Bar Montanucci ha lasciato il ricordo degli schizzi umoristici che faceva al tavolino – ricorda Ludina Barzini.
Dal 1899 al 1921 diventa giornalista del Corriere della Sera e da li inizia la sua ascesa giornalistica e di inviato speciale.
“Rimane storica a Orvieto la sua amicizia con l’avvocato Moretti – ricorda la nipote – con cui condivideva ricette tipiche orvietane, e nella sua macchina da scrivere, poco dopo la sua dipartita, sono state trovate ricette come quella degli uccelli affogati e del rognone”.
Luigi Barzini ha avuto questa grande capacità di essere un importante inviato speciale e uomo di mondo, diventando al tempo stesso una sorta di leggenda per la città di Orvieto che ora gli ha dedicato una scuola e una piazza. Nel 1990 viene istituito il premio giornalistico “Premio Luigi Barzini all’inviato speciale”, che durò per 21 anni e nacque proprio sull’idea di intitolare a lui una piazza per volere del sindaco di allora.
Il Premio Barzini è stato curato e animato da Ludina e da Guido Barlozzetti, prima della sua chiusura con il cambio dell’amministrazione comunale, e si componeva di una tavola rotonda in cui si discuteva il tema giornalistico dell’anno e la premiazione dell’inviato speciale dell’anno, il quale poi avrebbe tenuto una lezione di giornalismo. Gli ultimi premiati furono Roberto Saviano e Lucia Goracci.
Nel maggio 2007 doveva nascere a Orvieto la Fondazione Barzini ma che non ha mai visto la luce “a causa delle scelte applicate dall’amministrazione comunale dell’epoca” ricorda Ludina Barzini. Attualmente il materiale d’archivio su Luigi Barzini Senior è depositato agli uffici comunali, ma la sua aura leggendaria continua a vivere e ad alimentare uno straordinario ricordo per tutti gli orvietani.
(Valentino Saccà)