di Settimia Breccia
Ho letto l’articolo su Monteleone d’Orvieto, entrato nel club dei Borghi più belli d’Italia, e mi son detta che i Sindaci, quando amano il paese che amministrano, sanno trovare le vie per renderlo accogliente e promuoverlo affinché più gente possibile si rechi a conoscerlo. Il mio paese è Porano, qui sono nata, qui vivo, lo conosco in ogni suo anfratto, sono ad esso attaccata, qui ho quasi sempre vissuto.
Mi sono detta che anche Porano sarebbe potuto entrare nel club dei Borghi più belli d’Italia se la lungimiranza dei Sindaci, di ieri e di oggi, avesse avuto la meglio su tutte le altre iniziative, alcune cadute subito nell’oblio. Oggi, anche se si volesse, non è possibile: un cantiere in fallimento, aperto nel 2013, deturpa l’ingresso al paese.
Sono passati sette anni e non ci è dato sapere quando questa presenza “allucinante” potrà essere rimossa.
E pensare che gli fu dato il via nonostante tanti Poranesi non lo volessero, quasi una premonizione a quello che poi è successo! Questa estate mi sono imbattuta in una coppia che era venuta a trascorrere alcuni giorni qui in paese e, parlando del più e del meno, la signora è sbottata dicendo: “ Ma Porano è morto!” Sono rimasta interdetta, ma ripensandoci, aveva ragione!
La parabola discendente ha origini pregresse, né è da addebitare, oggi, alla pandemia, se non per alcune iniziative sociali messe in atto dalla Pro loco e altre associazioni locali che, ogni anno, riempiono alcune giornate e che quest’anno non si sono potute organizzare.
Mi verrebbe da pensare che forse manca un’idea di paese, di futuro, per diventare grandi è necessario porsi degli obiettivi e lavorare da subito per portarli a compimento. E pensare che abbiamo un bel parco,”Villa Paolina”che, ultimamente, ha ospitato la mostra internazionale canina e meno male! Su di esso gravano due progetti: la Ippoterapia e la sistemazione del parco, ma siamo quasi alla fine dell’anno e ancora niente.
Gli Etruschi hanno lasciato, sul nostro territorio, la loro testimonianza con la presenza di tombe di una certa rilevanza; all’interno di un bosco si potrebbe vedere l’acquedotto di epoca medioevale, ma la folta vegetazione non lascia entrare. C’è il teatro di Santa Cristina, al di fuori della mura, dove si alternano spettacoli di vario genere, grazie alle iniziative di persone del luogo.
Chi amministra dovrebbe guardare anche queste piccole cose che potrebbero far grande un piccolo territorio che nel tempo è stato il crocevia percorso da numerosi viandanti per raggiungere il nord e il sud con cui facevano commercio. Il suo essere in collina, da cui si guarda la splendida città di Orvieto, le iniziative anche a livello internazionale(concorso ippico), il gemellaggio con Caudrot, un paese della Francia e con Pirano della Slovenia, la cura del centro storico e delle sue periferie, gli artisti di strada( giocoleria ) che hanno riempito di festa le sue vie, l’attenzione alle attività culturali e sociali, nel passato, hanno fatto parlare di Porano in modo positivo per parecchi anni. Sono convinta che, con lungimiranza, abnegazione e, non ultimo, con sensibilità, si può far rinascere Porano e, lavorandoci sin da ora, promuovere tutte la azioni per farlo entrare nel club dei paesi più belli d’Italia, io lo spero!