Non solo ricette, ma anche un viaggio a ritroso negli anni, sul filo della memoria alla ricerca del tempo passato. Stefano Moretti, commercialista, ex uomo politico e grande appassionato di cucina, si cimenta con un genere originale, a metà strada tra un ricettario e il libro di storia. Un viaggio capace di evocare sapori e profumi perduti, recuperati attraverso le storie di uomini e luoghi dell’Umbria.
Il suo “La Conventicola del Budelluzzo. Storia di donne, uomini e cucina d’Umbra con guida minima di luoghi, cibi e trattorie” è destinato a diventare un classico, per chi ama viaggiare in Umbria alla ricerca dei sui sapori più autentici e gustosi. Attraverso la sapienti illustrazioni di Enrico Paraciani e con una accattivante galleria fotografica a cura di Duilio Grassini, si evocano scene e personaggi di quel mondo rurale umbro in cui affondano le radici le origini della cucina regionale.
Le pagine sono pervase da una convivialità famigliare, lontana anni luce dalla realtà sfavillante, ma artificiosa degli attuali chef stellati. Una realtà popolata dalle nostre nonne e dalle nostre mamme, di quando “Cucinare significava far da mangiare” come ricorda nella prefazione Franco Raimondo Barbabella. Piccole note a fondo pagina richiamano all’attenzione del lettore i cibi, il vino, l’olio e l’acqua usata per preparare quei piatti oltre all’indicazione dei trattori e trattorie dove poterli gustare.
Un invito a conoscere l’Umbria dalla piacevole prospettiva del palato, con uno stile intriso di nostalgia per un mondo caratterizzato da uno stile di vita meno frenetico e più naturale, in cui la provenienza del cibo e la sua conoscenza erano patrimonio diffuso.
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